Magazzino Italian Art è un museo e centro di ricerca per la promozione dell’arte italiana contemporanea e del secondo dopoguerra: il museo si trova a Cold Spring, nello stato di New York, ed è un’istituzione no-profit. Attraverso iniziative curatoriali, scientifiche e di divulgazione, Magazzino esamina gli effetti e l’influenza esercitata dall’arte italiana a livello globale. Magazzino è stato fondato da Nancy Olnick e da Giorgio Spanu ed è diretto da Vittorio Calabrese. Il museo, di circa 2.000 metri quadrati, progettato dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo, ha aperto al pubblico nel 2017, imponendosi come nuovo punto di riferimento culturale del Nord America. Di recente Magazzino ha dato avvio ai lavori ampliamento con la costruzione di un nuovo edificio destinato a ospitare mostre, eventi e programmi didattici. Il nuovo edificio di 1.200 mq, denominato Robert Olnick Pavilion, progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo, farà sì di poter ampliare il programma e l’offerta culturale del museo. L’apertura al pubblico di questo nuovo padiglione è prevista per il 2023.
Il programma di Magazzino Italian Art, per l’anno in corso, include mostre, progetti digitali e in presenza. Il primo appuntamento è dedicato a Piero Gilardi e ai suoi Tappeti-Natura, realizzato anche grazie a prestiti provenienti da istituzioni pubbliche e private, europee e americane. La mostra inaugurerà il 7 maggio 2022 per proseguire fino al 9 gennaio 2023. Con un’ampia selezione di opere di rilievo, la mostra vuole raccontare e fare luce sull’esperienza di un pioniere che, nel pieno degli anni Sessanta, avviò un dialogo tra Italia e Stati Uniti e che ancora adesso si impegna con forza ed entusiasmo per la formazione di una comunità artistica internazionale, che incarni il legame tra arte e vita, anche grazie al progetto pilota del PAV di Torino.
Sin dal 1965, Gilardi ha concepito l’idea del Tappeto-Natura come qualcosa di onnicomprensivo e avvolgente, quasi alla ricerca di un sogno: quello di una natura ideale, incontaminata, “ricreata” mediante un materiale artificiale come il poliuretano espanso, che prende forma attraverso l’intaglio e viene successivamente impregnato con un pigmento sintetico, dapprima sciolto in resina vinilica e, successivamente, in lattice di gomma. All’epoca, l’intento dell’artista era quello di creare veri e propri “oggetti estetici di uso pratico” che superassero il dualismo tra arte e tecnologia, naturale e artificiale, corpo e mondo. Sui morbidi tappeti di Gilardi era possibile camminare, sdraiarsi e avere un’esperienza multisensoriale dell’arte e della vita. Il focus e l’obiettivo erano le infinite possibilità di queste opere e la creazione di interazioni quotidiane con ogni singola persona.
Elena Re, curatrice della mostra, spiega: “Il Tappeto-Natura incarna le convinzioni etiche, ecologiche e politiche dell’artista”. Tra il 1966 e il 1968 Gilardi visse a New York ed espose queste opere sia in gallerie internazionali sia in spazi underground incontrando così gli artisti della neoavanguardia. Tra le molte iniziative di cui fu il centro, scrisse su riviste come Arts Magazine, pubblicò un diario dei suoi viaggi tra gli Stati Uniti e il Nord Europa su Flash Art; mise l’Arte Povera in relazione alle tendenze post minimaliste e concettuali; teorizzò e coniò il termine Arte microemotiva. Lavorò su più fronti affinché l’arte potesse esprimere libertà ed energia (anche politica), anticipando gli ideali maturati dalla cultura del ‘68 e attuandoli nel tempo. Per questo il PAV – Parco d’Arte Vivente, da lui ideato e presieduto a Torino a partire dal 2008, è oggi il luogo dove Gilardi catalizza tutte quelle esperienze artistiche che vivono senza barriere, grazie alla partecipazione sociale, in maniera anche interattiva o relazionale.
Il Tappeto-Natura ha continuato a evolversi in modo parallelo a questi sviluppi, manifestandosi nel presente per continuare a sostenere il sogno dell’artista. All’interno di questa mostra e per indagare la complessità di questo autore, l’8 ottobre si terrà un Gilardi Study Day, ovvero una giornata di studi dedicata al suo lavoro.
A seguire, dal 13 maggio al 14 novembre 2022, Magazzino Italian Art ospiterà la mostra Formafantasma at Manitoga’s Dragon Rock: Designing Nature, dove Andrea Trimarchi e Simone Farresin presenteranno una selezione di opere in dialogo con la magnifica casa-studio del designer americano Russel Wright e la natura che la circonda.
Inoltre, il terzo appuntamento sarà con l’opera di Margherita Raso. Magazzino Italian Art, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di New York e la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, presenterà, dal 21 settembre al 22 ottobre 2022, la sua prima mostra istituzionale negli Stati Uniti, con sculture e installazioni site-specific.
Bruno Sain
Info:
Piero Gilardi, Tappeto-Natura
07/05/2022 – 09/01/2023
Magazzino Italian Art
2700 Route 9
Cold Spring, NY
info@magazzino.art
https://www.magazzino.art/
instagram: @magazzino
Rotolo di Tappeto-Natura, nello studio di Piero Gilardi, Torino 1967. Courtesy dell’artista e Archivio Piero Gilardi
New Address: Pasqua e Piero Gilardi, Torino 1967. Courtesy dell’artista e Archivio Piero Gilardi
Piero Gilardi, Terreno di montagna, 1967, Nature carpet roll in polyurethane foam, 100 x 400 x 15 cm). Photo by Leo Gilardi © Piero Gilardi
is a contemporary art magazine since 1980
NO COMMENT