In occasione del suo quinto anniversario, la galleria MASA inaugura il suo primo spazio permanente nel cuore di Città del Messico: la casa coloniale di 600 mq, nota per alcune delle feste più stravaganti degli anni ‘60 e ‘70 a Città del Messico, diventa la nuova sede di MASA. Precedentemente di proprietà del grande visionario dell’arte, scrittore e mecenate Federico Sánchez Fogarty (1901 – 1976), l’edificio del XVIII secolo è stato il luogo dove si sono tenute più di 300 Fiestas del Tercer Imperio (“Feste del Terzo Impero”) di Fogarty. Orchestrate dal pennello del famoso muralista José Clemente Orozco (1883-1949), le serate hanno visto la partecipazione di artisti, scrittori e critici, che hanno tutti contribuito alla costruzione e all’estetica del Messico moderno. In questo modo, sfidando i confini esistenti e attraverso la sua natura nomade, MASA ha offerto, dal 2018, ad artisti, designer e architetti una piattaforma per mettere in discussione le strutture di opere funzionali e non funzionali, sperimentare percorsi non convenzionali ed esplorare l’inaspettato. Spinta dalla rinascita messicana del pensiero moderno, la galleria è arrivata a rappresentare opere che esplorano gli aspetti filosofici dell’intenzione e della funzione.
In questo primo appuntamento, nella nuova sede di MASA, vediamo il confronto tra Thoreen e Torres. In Non-Zero-Sum, l’artista e designer Brian Thoreen esplora modi non convenzionali di fabbricazione e corporeità, espandendo i concetti tradizionali e spingendo i confini della materialità. Allo stesso tempo, l’artista multidisciplinare Mario García Torres presenta The Space Under My Chair & The Music I Was Listening To.
Noto per sfidare i concetti convenzionali e spingere i confini dell’arte e del design, Non-Zero-Sum di Thoreen presenta oltre dieci opere funzionali e sei non funzionali, svelando la sua maestria nel trovare modi progressivi per manipolare i materiali oltre il convenzionale. I pezzi in mostra mostrano un’audace esplorazione di forma e utilità. Questo dialogo tra funzione e forma è magnificamente rappresentato in grandi pezzi simili a sculture, come la candela di due metri realizzata con 200 chili di cera d’api grezza, che mostra inaspettatamente l’aspetto misterioso e sensuale dell’oggetto. Incantato dalla diversità e molteplicità della gomma, Thoreen presenta anche una sedia realizzata esclusivamente con neoprene pesante piegato e impilato, composta da quasi due tonnellate di materiale pur mantenendo una sinuosa tattilità. In conversazione con i pezzi di design da collezione, Thoreen ci propone un trittico di grandi opere su carta che mostrano un paesaggio in codice binario inscrivendo piccoli bastoncini di carbone nella carta. Attraverso materialità e concettualità, il pezzo fonde digitale e analogico: in bilico tra funzionalità e non funzionalità, il trittico contiene informazioni codificate, ma le informazioni sono tenute segrete allo spettatore. Oltretutto Thoreen offre una continuazione e un’espansione del suo interesse di lunga data nel rendere visibili le leggi statiche e cinetiche dell’universo e la collisione di un materiale fisico con la sperimentazione personale alle prese con le forze di gravità, spostamento, velocità, massa e scala.
In The Space Under My Chair & The Music I Was Listening To Mario García Torres svela due serie di design e opere d’arte che esplorano la concettualità e la funzione. A Cast of the Space Under My Chair è uno sgabello in alluminio ispirato all’iconica opera in cemento di Bruce Nauman che porta lo stesso titolo. Creata all’inizio della carriera di Nauman, la scultura è stata realizzata per considerare la relazione del corpo con gli spazi negativi circostanti. Nella versione in alluminio rivestito, García Torres fonde la sua sedia da scrivania, ribaltando simbolicamente lo scopo della scultura e trasformandola in un oggetto funzionale. Per Nauman, gettare lo spazio sotto la sua seduta era un modo per rivelare spazi trascurati; cinquant’anni dopo, García Torres fa luce su una tradizione secolare. In conversazione con il mondo del design troviamo The Work I Painted This Monochrome While Repeatedly Listening to Gasolina di Daddy Yankee, una serie di dipinti monocromatici collegati elettricamente. I brani sono stati realizzati durante l’ascolto della canzone Gasolina, influenzandone direttamente l’esito. Attaccata alla superficie della tela c’è una luce a led ritmica, che trasforma la serie in un’apparecchiatura sonora silenziosa.
In definitiva, con questo nuovo spazio, i fondatori di MASA (Héctor Esrawe, Age Salajõe e Brian Thoreen) fondono la loro devozione e competenza nel design da collezione in uno spazio per l’esplorazione curatoriale, la sperimentazione e la conversazione sulla sensibilità intorno all’arte e al design. Il loro spirito collaborativo riunisce la comunità creativa messicana, trasformando MASA in un punto d’incontro per artisti, designer e architetti contemporanei locali. Fin dalla loro prima mostra (Collective/Collectible, in una villa modernista abbandonata a Città del Messico nel 2019) i fondatori hanno intrapreso un viaggio nomade, alimentando una comunità di creativi emergenti, come Marrow, Xavier Loránd, Panorammmma e Adeline de Monseignat. Artisti, designer e architetti di fama internazionale, come Atelier Van Lieshout, Frida Escobedo, Pedro Reyes, Pia Camil, Jose Dávila e Milena Muzquiz, hanno esposto nelle mostre di MASA: Elementos Vitales, un omaggio ad Ana Mendieta a Oaxaca, Messico nel 2021 e Intervención /Intersección al Rockefeller Center di New York, nel 2022.
Sebbene la sua sede sarà ora a Città del Messico, MASA continuerà a espandere il suo viaggio nomade e a tenere il punto sull’arte e il design con discussioni e programmi. Le iniziative includeranno MASA CASA, che offre visite in studio degli artisti più influenti del Messico, e MASA KIDS, per rendere la mostra accessibile ai bambini con attività personalizzate per età.
Fabio Fabris
Info:
Brian Thoreen e Mario García Torres
8/02/2023 – 8/04/2023
MASA Galeria
Joaquín A. Pérez 6, San Miguel Chapultepec I Secc, Miguel Hidalgo, 11850 Ciudad de México, CDMX, Messico
mmaassaa.com
is a contemporary art magazine since 1980
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