Like a silk worm that has to walk on the ground è un prezioso dialogo tra l’artista Matteo Valerio e la Tessitura Luigi Bevilacqua, in mostra presso lo Spazio Legno & Legno di CREA Cantieri del Contemporaneo, nell’isola della Giudecca a Venezia. Le opere ci svelano una lunga tradizione veneziana fatta di ritagli di quilt tinti attraverso la cocciniglia, l’indaco, il guado e la robbia realizzati con tecniche tintoriali antiche, proprie della Tessitura Luigi Bevilacqua, realtà artigianale fondata nel 1875. Storia e contemporaneità si confrontano in opere inedite in cui tela e pittura si fondono grazie a velluti, broccatelli e damaschi.
La Tessitura Luigi Bevilacqua nasce dopo l’emissione del Decreto Napoleonico del 1806 che sanciva la chiusura delle corporazioni artigiane della città di Venezia. L’invenzione di un nuovo telaio meccanizzato Jacquard contribuì a segnare il declino dell’arte della seta e del velluto, che vennero riscoperte e rivalutate solo dopo la metà del 1800 grazie allo sviluppo del movimento Arts and Crafts. È in questo contesto che Luigi Bevilacqua, assieme al socio Giovanni Battista Gianoglio, nel 1875 decisero di acquistare la vecchia scuola della seta, in Fondamenta San Lorenzo e farne la sede della nuova manifattura tessile.
Il tessuto è sempre stato, nel corso della storia dell’arte, ma in modo particolare in quella del ‘900, un materiale che gli artisti hanno utilizzato per esprimere tematiche importanti vicine al corpo, al femminile e all’identità. Matteo Valerio si inserisce perfettamente in questa tradizione, narrandoci con le sue opere, dei tratti raccolti dalla biografia del 1727 I demoni di Alvisa Zambelli, di cui è presente un fascicolo, conservato nel fondo del Tribunale dell’Inquisizione di Venezia, dove è riportato che Alvisa si presentò in confessionale al parroco di San Giacomo dell’Orio, Giovanni Maria Fattori. Alvisa Zambelli disse di essere «figlia della pia casa dei Catecumeni» e pregò Fattori di liberarla dalle continue visioni diaboliche e sacrali che continuavano a tormentarla e contro cui doveva combattere duramente.
La storia di Zambelli non è che un pretesto per indagare sulla dualità dell’esistenza: luci e ombre si intervallano nelle tele spostando lo sguardo dell’osservatore da momenti di inquietudine a momenti di conforto. Valerio indaga su quelli che sono i turbamenti interiori che ossessionano l’essere umano rivelando, attraverso le sue opere, l’eterna lotta tra inferno e paradiso. Come Alvisa Zambelli, l’osservatore è invitato a indagare su di sé per ritrovare il labile confine che separa gioie e turbamenti.
L’evento fa parte del progetto PIC – Patrimonio Industriale Contemporaneo di Aiku- Arte Impresa Cultura, il centro dell’Università Ca’ Foscari, Venezia che si pone l’obiettivo di stimolare la creatività degli artisti e l’innovazione strategica all’interno delle aziende. Il programma mira a creare una nuova forma di narrazione e a strutturare le realtà industriali, nonché artigianali, del territorio in modelli di business culture-based.
La collaborazione tra Matteo Valerio e le Tessiture Bevilacqua mette in gioco la sottile linea che differenzia opera d’arte e artigianato, stabilendo una decisa relazione tra le due: l’artista coniuga gli aspetti funzionali con quelli estetici e concettuali. La mostra diventa, così, il risultato della tradizione veneziana dello studio e della pratica di Matteo Valerio. La sua costante ricerca nel mondo dei materiali tessili lo ha portato ad una comprensione ampia e profonda di quelle che sono le potenzialità e le caratteristiche espressive del materiale.
Info:
Matteo Valerio, Like a silk worm that has to walk on the ground
16/03/2023 – 16/04/2023
Crea cantieri del contemporaneo
Venezia, Sestiere Dorsoduro, (VE)
Curata da Pier Paolo Scelsi e Sabrina Comin
www.facebook.com/creacantieridelcontemporaneo
Laureata all’accademia di Belle Arti di Venezia, ha frequentato successivamente la School for Curatorial Studies di Venezia. Collabora scrivendo di arte contemporanea con uno sguardo particolare verso artisti emergenti e progetti di ricerca sperimentali.
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