MAXXI BVLGARI PRIZE 2020

Tra i premi più prestigiosi del panorama italiano contemporaneo, il MAXXI Bulgari Prize sostiene e promuove i giovani artisti italiani. Istituito dal Museo MAXXI nel 2000 come Premio per la Giovane Arte, dal 2018 si consolida attraverso la proficua partnership con Bulgari a sostegno dell’arte emergente. Come annunciato nel corso della cerimonia tenutasi al Bvlgari Hotel di Londra nell’ottobre del 2019, i finalisti di questa seconda edizione sono gli artisti Giulia Cenci (Cortona, 1988), Tomaso De Luca (Verona, 1988) e Renato Leotta (Torino, 1982), tutti appartenenti alla generazione degli anni ‘80. Da ottobre 2020 una mostra a cura di Giulia Ferracci presenta le loro opere alla Galleria 5 del MAXXI, affacciandosi su Piazza Alighiero Boetti. Come sottolinea Giovanna Melandri, presidentessa della Fondazione MAXXI, i lavori presenti in mostra sono intensi ed evocativi, riflettono sulla società di oggi ed esplorano il futuro’. Lo ribadisce Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari, quando afferma ‘siamo davanti all’arte del futuro e questo premio oggi è cruciale, proprio perché siamo in un momento in cui tendiamo a chiuderci per la paura’. Se il denominatore comune dei lavori di Cenci, De Luca e Leotta è la consapevolezza della tradizione artistica, è vero che le opere presenti in mostra guardano al futuro diversificandosi nel contenuto, indirizzando tre linee di ricerca tese a indagare gli eventi, le dinamiche e le azioni del vivere contemporaneo.

A partire dell’atrio del museo, ben si articolano i gruppi scultorei lento-violento (2020) di Giulia Cenci, una serie di calchi non finiti di corpi animali, umani e di oggetti di recupero industriale, a sottolineare la lezione anatomica dell’artista. Sono scene di una battaglia senza vinti né vincitori, una messa in scena della condizione postumana che mette a confronto la vita animale, umana e la tecnologia. Nonostante il tono drammatico di queste figure sospese, Cenci va all’essenza delle dinamiche di potere senza pregiudizio per ricavarne un ritmo in levare – da qui il seguire dei gruppi scultorei lento-violento (ring), (defeated), (vertical prison), (ininterrotamente) – che è al contempo sublime bellezza e poetica della relazione tra umano e non umano.

Tomaso De Luca presenta la video installazione multimediale A Week’s Notice (2009) che sorprende per il meticoloso taglio cinematografico che punta all’architettura domestica per parlare di una condizione esistenziale tra interno ed esterno. Il lavoro si ispira al fenomeno di gentrificazione conseguente all’epidemia di AIDS che ha colpito intere comunità negli anni ’80 e ’90, riflettendo sul paradosso di come mentre scomparivano intere realtà sociali, il mercato guardava al profitto. Ecco che i tre video di De Luca presentano prospettive inedite di interni domestici privati della loro intimità e personalità, illuminati da una luce drammatica tanto intima quanto alienante.

Sofisticati sono i video Roma e Fiumi (2020) di Renato Leotta, che suggeriscono uno sguardo oltre il banale, per raggiungere una dimensione metafisica. Presentano un punto di vista privilegiato sulla città di Roma, concentrandosi sul largo di Torre Argentina, soffermandosi su scorci ripresi da diverse angolature, prospettive ricavate dal manto stradale, da una balaustra o da una rovina archeologica, attraverso un astuto e vigile sguardo felino, come si nota dalla serie di film girati in pellicola 16 mm, ripetuti in un cortocircuito di 12 video monitor rigorosamente installati al pavimento. Emerge l’impronta archeologica dell’artista che ben si articola tra il reale e il metaforico, creando un disorientamento percettivo, per suggerire una riflessione sulla vita umana e animale in un tessuto sociale e culturale intricato di memorie.

Sono punti di vista privilegiati, stranianti, parziali e inediti quelli suggeriti da Cenci, De Luca e Leotta. Sono sguardi in grado di sondare i paradossi del contemporaneo senza preoccupazione estetica né falsa retorica per divenire, con la dovuta distanza critica, riflessioni lungimiranti della condizione umana e non umana. Augurando agli artisti la stessa fortuna dei predecessori, attendiamo la proclamazione del vincitore del MAXXI BULGARI Prize, un premio che verrà assegnato secondo il volere di una giuria internazionale e il voto del pubblico. L’opera premiata entrerà a far parte della Collezione del Museo MAXXI, che quest’anno celebra dieci anni dalla sua fondazione.

Info:

MAXXI BVLGARI PRIZE
Artists: Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta
28/10/2020 – 02/05/2021
www.maxxi.art/events/maxxi-bulgari-prize-2020

MAXXI BVLGARI PRIZEGiulia Cenci, lento-violento, 2020, studio, grafite, blu oltremare, cenere vulcanica, nero d’osso, polvere di marmo, arancio ercolano, elemento in ferro recuperato, cavo in acciaio, moschettoni. Veduta dell’installazione al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, photo credit: Giorgio Benni, courtesy l’artista e Spazio A Pistoia

Tomaso De Luca, A Week’s Notice, 2020. Video-installazione a tre canali, suono, video, colore, 60’ 00”. Veduta dell’installazione al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, photo credit: Giorgio Benni, courtesy l’artista e Monitor Roma, Lisbona, Pereto

Renato Leotta, Roma, 2020 e Fiumi, 2020, film 16 mm. Veduta dell’installazione al MAXXI  Museo nazionale delle arti del XXI secolo, photo credit: Roberto Apa, courtesy Galleria Fonti Napoli e Madragoa, Lisboa


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