Alla Bourse de Commerce di Parigi ha inaugurato Avant l’Orage: una mostra che invita, attraverso la scelta di opere esposte, a un percorso di riflessione sul periodo di apparente calma che viene “prima della tempesta”, quella tempesta innescata dal cambiamento climatico che sta condannando il pianeta. Le opere di ben diciannove artisti, tutte provenienti dalla Collezione Pinault, occuperanno le sale fino all’11 settembre, interpretando in modo estremamente personale la minaccia dell’autodistruzione che incombe sull’essere umano e sul pianeta, attraverso produzioni artistiche di diversa natura.
All’interno di questa mostra, un artista che in modo particolare ha saputo esprimere la tossicità dell’essere umano, pur senza includerlo nella sua rappresentazione, è Hicham Berrada (Marocco, 1986). Attraverso Présage (8’25”, 2018), titolo di per sé già evocativo, propone allo spettatore di immergersi nella ripresa video di un’opera performativa in cui vuole creare un microcosmo nel quale si articolano continue metamorfosi messe in atto da elementi naturali e artificiali, dando l’impressione allo spettatore di trovarsi immersi all’interno di un acquario fuori dal tempo umano, di cui è impossibile cogliere tutti gli elementi. L’opera era già stata presentata nel 2019, in coppia con il musicista Laurent Durupt, sottoforma di performance vera e propria al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, quando Berrada, dopo essere stato presso la residenza d’artista della Pinault Collection a Lens, era poi stato proposto nella mostra collettiva Luogo e Segni a Punta della Dogana. La riproduzione di questi paesaggi acquatici avviene attraverso l’interazione, animata da un invisibile regista, tra elementi minerali, vegetali, spore e composti artificiali di colori e forme diverse, immersi in un acquario che, alla Bourse de Commerce, viene proiettato su una parete curva, lunga diversi metri e nell’oscurità più totale.
L’immersione è simulata dal video ma anche resa concreta dall’allestimento: si rimane seduti, incantati da questo spettacolo mutevole e ipnotico perdendo completamente il senso del tempo e dello spazio. È impossibile godere di una visione simultaneamente completa dell’opera: è necessario soffermarsi più e più volte nella sala per poter guardare ogni singola scena messa in atto dagli “attori” all’interno dell’acquario. Questo attuale tipo di pittura paesaggistica – più un’inquadratura illusionistica della natura che riproduzione di un paesaggio reale – viene reso possibile dall’attivazione delle proprietà fisiche e chimiche degli elementi utilizzati, immersi in una visione fuori dalla scala umana.
Nell’immensità della scena dalle dimensioni innaturali, l’artista sperimenta la presenza inedita delle energie e delle forze che promanano dalla materia, dando poeticamente sostanza a elementi colorati dalle forme vagamente riconducibili a quelle naturali. Esse diventano, grazie alle azioni indotte dal “régisseur d’énergies” Berrada, una metafora scientifica della tossicità e delle conseguenze velenosamente chimiche attivate dall’essere umano che si stanno imponendo sul pianeta.
L’opera d’arte, in questo caso, è esattamente ciò che comunica il suo titolo: il presagio di ciò che potrebbe essere e che, molto probabilmente, sarà.
Marina Zorz
Info:
AA.VV., Avant l’Orage
8/02/2023 – 11/09/2023
Bourse de Commerce – Pinault Collection
Parigi
Dopo una formazione storico-artistica svolta tra Italia e Francia, si occupa di comunicazione digitale in ambito culturale. Ama indagare le influenze culturali di cui gli artisti si nutrono e scoprire come essi le integrino nei messaggi che lasciano attraverso le opere d’arte.
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