Ha aperto i battenti la prima mostra in assoluto dedicata al più grande marchio sportivo del mondo: Nike, nata su iniziativa di Mateo Kries (direttore del museo) e prodotta dal Vitra Design Museum a Weil am Rhein (Germania) con la curatela da Glenn Adamson. Proprio in occasione dell’anno dei Giochi Olimpici e Paralimpici a Parigi, e degli Europei di calcio in Germania, la mostra punta a sottolineare il ruolo innovativo svolto dallo sport sia nel campo del design sia delle dinamiche sociali, facendo luce sulla devozione quasi mitica che la cultura popolare e i social media nutrono verso le sneaker e l’abbigliamento sportivo. Per la prima volta la mostra «Nike: Form Follows Motion» offre l’occasione di sbriciare dietro le quinte di questo eccezionale laboratorio di design, approfondendo al contempo l’interesse di Nike verso le innovazioni tecnologiche e i cambiamenti in atto nella società. Gran parte delle opere esposte provengono dal Department of Nike Archives (DNA), l’archivio di proprietà dell’azienda stessa, che custodisce ben oltre 200.000 oggetti. Una loro accurata selezione viene resa per l’occasione fruibile al pubblico, che potrà ammirare autentiche rarità, pezzi unici, e persino i prototipi sperimentali dei modelli di iconiche sneaker come le Waffle Trainer, le Air Force One e le Shox.
Correva l’anno 1972 quando la graphic designer americana Carolyn Davidson sviluppò per i fondatori dell’azienda Phil Knight e Bill Bowerman, lo Swoosh (il baffo), oggi uno dei loghi più riconoscibili al mondo e rimasto invariato per decadi. L’incredibile intuizione dello sviluppo di uno dei primi loghi astratti (non deriva da nessuna immagine o parola). La semplice ed efficace rappresentazione del movimento e della velocità: un esempio di perfezione del design. Negli anni il marchio sportivo è diventato leader sul mercato e, oggi, è l’azienda di abbigliamento più grande del mondo con un fatturato annuo che supera i 50 miliardi di dollari. Ma il successo di Nike non è solo una questione di cifre, bensì ruota attorno a una vera e propria cultura del design. Il percorso della storia del marchio viene raccontato nell’esposizione attraverso quattro sezioni tematiche.
La prima, “TRACK”, presenta i più antichi cimeli custoditi nell’archivio Nike. L’azienda fu fondata da Phil Knight, runner attivo ai tempi del college, e da Bill Bowerman, suo ex allenatore. I loro primissimi dipendenti, e anche la gran parte dei loro clienti, erano sportivi amatoriali e studenti che amavano correre e alcune figure che si occupavano di marketing. L’intero processo (dalla produzione alla promozione) era snello e pratico e i rappresentanti facevano provare in giro le scarpe per testarle. Fu durante questo periodo di formazione che Nike ha sancito uno dei principi chiave del suo design: ascoltare sempre la voce degli atleti. In questa parte della mostra si potrà conoscere da vicino la storia dei primissimi giorni del brand, partendo proprio dal prototipo della suola Waffle realizzato nella cucina del co-fondatore Bill Bowerman, oppure dalle Tigerbelles, una squadra di atlete di colore della Tennessee State University all’epoca della lotta per i diritti civili negli USA.
La seconda sezione, “AIR” è dedicata agli anni ‘80, quando Nike spiccò letteralmente il volo. Grazie a partnership con alcune stelle dello sport come Michael Jordan, Serena Williams e LeBron James, l’azienda conquista un ruolo di protagonista d’eccellenza e di avanguardia nella cultura popolare. Allo stesso tempo amplia i propri orizzonti, in origine legati all’atletica, per avvicinarsi a nuove discipline, come il basket, e poi il tennis, il calcio, lo skateboard e molte altre. D’ora in poi il suo look sarà indissolubilmente legato alla cultura pop e alla filosofia dello street-style. Classici come le Air Force 1 e le Air Jordan campeggiano negli spot televisivi, in particolare quelli realizzati da Wieden + Kennedy, studio pubblicitario di Portland. Allo stesso tempo l’azienda investe in una nuova tecnologia: capsule di gas pressurizzato capace di ammortizzare senza appesantire. Inizialmente questa scoperta rimase celata all’interno delle suole delle scarpe, finché nel 1987 Nike Air venne resa visibile con le Air Max, segnando l’inizio di una nuova era nella storia del design dell’azienda. La mostra ripercorre l’affascinante evoluzione della suola Air raccontata da numerosi manufatti che illustrano l’intero processo di sviluppo, con tanto di prototipi dei cuscinetti e di apparecchi di prova inventati dall’ingegnere Frank Rudy.
La terza sezione, “SENSATION”, illustra alcuni capisaldi alla base della ricerca e dello sviluppo del design Nike. Qui ci si addentra nel cuore del Nike Sport Research Lab, una delle strutture più grandi e avanzate al mondo nel campo dello studio del corpo umano in movimento. Sin dagli anni ‘90 la ricerca tecnica ha concentrato i suoi sforzi sull’accrescere il potenziale atletico: è così che sono nati prodotti come le Nike Free, che simulano la sensazione della corsa a piedi nudi, e le Vaporfly, sviluppate per tentare di abbattere la barriera delle due ore nella maratona. Inoltre la mostra evidenzia la rilevanza che materiali innovativi, come Flyknit, possono esercitare sia sui risultati che sulla sostenibilità. Si passa così ad esplorare gli sforzi attuali di Nike tesi a ridurre il suo impatto climatico puntando su materiali da fonti eticamente sostenibili e tecniche di produzione circolari. Inoltre, viene illustrata anche la ricerca portata avanti dall’azienda nel campo del riutilizzo della plastica: ne è un esempio Nike Grind, un granulato di oggetti riciclati e usati per una gran varietà di impieghi. Si potrà ripercorrere tutto il lavoro compiuto: dai primi progetti per il riciclo agli inizi del nuovo millennio fino alle iniziative di oggi.
La quarta sezione, “RELATION” è dedicata alle collaborazioni fra Nike e designer esterni, atleti e pubblico. La mostra espone cinquanta calzature suggestive, talvolta fuori dagli schemi, che hanno segnato la storia dell’azienda. In evidenza il contributo di illustri designer, sia interni all’azienda come Diane Katz, Tinker Hatfield ed Eric Avar, sia collaboratori esterni, con nomi del calibro di Marc Newson, Comme des Garçons, e Virgil Abloh. In esposizione anche alcune rarità, come un’edizione speciale di Air Force 1 prodotta per accompagnare l’album del 2002 del rapper americano Nelly (“Nellyville”) e le sneakers del 1982 per Elton John e Donna Summer. Quest’area espositiva esalta la simbiosi fra design e sport, il cui obiettivo non è mai stato fermarsi al mero risultato. Si tratta, piuttosto, di dare voce agli ideali del corpo umano, del benessere, della diversità, dell’uguaglianza e, in ultima analisi, dell’istinto umano teso a superare i propri limiti e andare alla scoperta di nuovi territori. Ad accompagnare la mostra ci sarà un fitto programma di eventi e workshop dedicati allo sport e al design. Dopo la premiere nel Vitra Design Museum, la mostra itinerante toccherà altre sedi internazionali.
Antonella Zaccuri
Info:
Nike: Form Follows Motion
21/09/2024 – 4/05/2025
Vitra Design Museum
Weil am Rhein (Germania)
www.vitra.com/it-it/campus/vitra-design-museum
is a contemporary art magazine since 1980
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