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Novità in arrivo da Cannes Film Festival

Novità in arrivo da Cannes Film Festival

Anche quest’anno l’appuntamento sulla Croisette per il cinema internazionale ha consacrato la 75esima edizione del Cannes Film Festival sulla vetta della classifica del successo. Cannes rimane il posto più iconico nel mondo per presentare un film, non solo per tutta la grande industry e distribuzione, ma pure per il cinema off che qui ha una visibilità unica, senza contare il vasto pubblico appassionato dei “cinéphils” che possono trovare film particolari da tutti i continenti.

Certamente la fascinazione, le emozioni e l’energia che l’arte del cinema ci regala, si manifestano soprattutto nelle pellicole dei filmmakers molto giovani fuori dai principali circuiti e più underground. A Cannes 2022 non sono mancate scoperte molto interessanti tra le sezioni più sperimentali come “Un Certain Regard”, la “Quinzaine des Réalisateurs” (giunta alla 54esima rassegna) e la selezione più off di ACID curata da cineasti indipendenti. Se le sale cinematografiche si risolleveranno dalla difficile crisi che investe non solo l’Europa, questi film d’autore avranno una distribuzione in sala, in caso contrario si potranno recuperare sui canali televisivi e sulle piattaforme online.

Tra i film più stimolanti del “Certain Regard”, merita di essere citato “War Pony” scritto, diretto e prodotto a quattro mani da due giovanissime debuttanti: Riley Keough, attrice e nipote di Elvis Presley, e Gina Gammell. È stato girato nella riserva dei Nativi Americani di Pine Ridge nel Sud Dakota. Le due registe filmano dall’interno la vita quotidiana in questa comunità di due ragazzi, il ventenne Bill e il dodicenne Matho, che se la cavano faticosamente tra espedienti e spaccio di droga, col desiderio di fare un po’ di soldi e di svoltare. È un film corale, delicato e ironico, ma anche tragico che svela come per le giovanissime generazioni sia sempre più critico crescere e diventare adulti in un ambiente svantaggiato, socialmente depresso e lontano dalle città. Le autrici raccontano che il film è nato da una collaborazione collettiva con gli amici attori quasi tutti nativi Oglala Lakota, ascoltando storie vere di vita vissuta, in particolare con Franklin Sioux Bob e Billy Reddy della Oglala Sioux Tribe e Rosebud Sioux Tribe, incontrati nel 2016 sul set di “American Honey”.  Hanno iniziato così, diventando amici e frequentando la loro comunità, a buttare giù dei semplici racconti, che a poco a poco sono confluiti in una solida sceneggiatura con un curato sottotesto, una maturazione che ha portato loro oltre alla “première” a Cannes anche il premio speciale “Caméra d’or”.

Altra “première” da segnarsi “Le vele scarlatte” (“L’envol”) di Pietro Marcello, liberamente ispirato al romanzo del 1923 di Aleksandr Grin. Il talentuoso regista italiano di “Martin Eden”, selezionato per l’apertura della “Quinzaine des Realisateurs”, ha realizzato un originalissimo film di produzione francese. Nel cast figurano Louis Garrel, Raphael Thiéry, Noémi Lvovsky e Juliette Jouan. Un racconto intenso e altamente autoriale, visualmente straordinario grazie alla fotografia sensibile e vibrante della natura che sembra ispirarsi alla pittura dei paesaggisti francesi dell’Ottocento come Chauvin e Corot. La narrazione, attraverso lo sguardo dell’autore, penetra con realismo magico al centro del profondo rapporto tra Raphael, vecchio padre reduce di guerra, creatore di giocattoli, e Juliette, la piccola figlia adottiva orfana di madre che seguiamo crescere in un piccolo villaggio nel Nord della Francia circondato da boschi. La ragazza ama la musica e il canto, vive nel suo mondo solitario, immersa nella campagna, lontana da ogni tentazione cittadina. Tutto scorre lentamente, finché incontra una zingara che le profetizza un incontro che darà una svolta alla sua vita. È un film da vedere soprattutto per la qualità estetica, che incanta nonostante l’estrema lentezza del ritmo e del montaggio.

Nella stessa sezione Mia Hansen-Løve, classe 1981, premiata anni addietro con un Orso d’Argento a Berlino, firma “Un beau matin” (One Fine Morning) una toccante storia di piccole emozioni in un ambiente borghese che ha al centro la bravissima e sensuale Léa Seydoux, protagonista assoluta nei panni di Sandra, giovane vedova con figlia. Sandra, che lavora come traduttrice, dedica una parte delle sue giornate a fare visita al padre, ex professore di filosofia, afflitto da una malattia degenerativa. La regista mette in luce le sfumature dei sentimenti dei personaggi osservando con semplicità e sensibilità il passaggio della vecchiaia senza ritorno e la fragilità del quotidiano. La vita riprende colore quando la donna ritrova per caso un amico perso di vista, l’astrofisico Clément (Melvil Poupaud), e una nuova complicata relazione d’amore. Un’opera solo apparentemente leggera, che si è aggiudicata per la sua forza e la sua purezza l’“Europa Cinemas Cannes Label” come miglior film europeo alla “Quinzaine des realisateurs”.

Su tutta un’altra sponda, la commedia musicale Queer e fantasy “Fogo-Fàtuo” (Will-o’-the-Wisp”) del regista portoghese Joao Pedro Rodrigues, apoteosi della creatività, dell’ironia, della libertà espressiva. Il film più divertente e dissacrante della Quinzaine, con un gusto estetico ossessivo, realizzato con un budget abbastanza ridotto, inizia nel 2069, con il Re Alfredo di Portogallo steso sul letto di morte che ripensa alla sua giovinezza. Il racconto riparte da quando era principe ventenne biondo, pallido e magro, cresciuto con regole ferree a corte e destinato a diventare l’erede. Alfredo (l’attore Mauro Costa) è in realtà preoccupato per il riscaldamento terrestre e gli incendi che devastano il Portogallo, cita a memoria il discorso di Greta Thunberg e in una scena di interni “bunueliana”, durante un raggelato pranzo con la famiglia reale, annuncia che da grande vuole fare il pompiere. Dopo la sorpresa e lo sconcerto, il padre lascia libero Alfredo di seguire i suoi ideali ecologisti e l’arrivo dell’esile principe alla caserma dei vigili del fuoco diventa uno dei momenti più esilaranti del film. E qui si entra nel frame del vero e proprio musical dove i pompieri gay sono tutti ballerini e si divertono a creare coreografie ispirate ad alcune scene famose dei dipinti di Tiziano (Il ratto di Lucrezia) e di Caravaggio. Divertente il pas Alfredo troverà Alfonso (André Cabral), un bellissimo pompiere muscoloso, il suo tutor, con il quale in una scena nel garage danza un memorabile “pas des deux”.

Nell’interessante sezione indipendente di ACID, uno dei film comprati per l’Italia è il particolare “99 Moons” del giovane regista Jan Gassmann ambientato e prodotto in Svizzera, un racconto drammatico, forte e ipnotico sul rapporto folle e appassionato di una giovane coppia. Si tratta dell’amore erotico e folle, che azzera tutte le regole e che fa incontrare due mondi opposti socialmente complicati. Lei è Bigna (Valentina Di Pace) una ricercatrice scientifica molto ambiziosa e intellettuale e lui è Frank (Dominik Fellmann), nottambulo, fuori dal sistema, organizzatore di Silent Party. La tensione cresce tra i due mondi incompatibili, e il racconto prende quasi le tinte del suspense. ACID promette sempre film ad alto impatto emozionale e una visione “diversa” proprio come “99 Moons”.

Manuela Teatini

 Info:

www.festival-cannes.com

War pony. Un film di Gina Gammell, Riley Keough, USA, 2022, 115 min, courtesy Protagonist Pictures

Le vele scarlatte. Un film di Pietro Marcello, Francia, Italia, Germania, Russia, 2022, 99 min. courtesy 01 Distribution

Un beau matin. Un film di Mia Hansen-Løve, Francia, Germania, 2022, 112 min, courtesy Teodora Film

Fogo-Fátuo. Un film di João Pedro Rodrigues, Portogallo, Francia, 2022, 67 minuti, courtesy JHR Films

99 MOONS Un film de Jan Gassmann Suisse - 2022 - 110 min99 MOONS. Un film di Jan Gassmann, Svizzera, 2022, 110 min, courtesy Teodora Film

99 MOONS. Un film di Jan Gassmann, Suisse, 2022, 110 min, courtesy Teodora Film


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