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NP ArtLab a Padova: nuovo progetto di ricerca e pr...

NP ArtLab a Padova: nuovo progetto di ricerca e promozione artistica del collezionista Neri Pagnan

Apre le sue porte, a Padova, una nuova realtà dedicata alla ricerca e alla promozione di pratiche d’arte visiva contemporanea, con un particolare focus su artisti emergenti, mid-career e storicizzati. Da un’idea del collezionista Neri Pagnan, NP ArtLab ha come obiettivo il sostegno e la valorizzazione di linguaggi differenti di artisti affermati e appartenenti al panorama contemporaneo emergente, tramite una ricca programmazione ubicata in due spazi privati in centro città.

La mostra “Unconventional Still Life” è il punto di partenza del progetto, un’esposizione che vuole fungere anche da statement, raccontando un tema tradizionale come quello della natura morta in chiave non convenzionale. Dalle sue forme più antiche, fino a quelle più celebri di maestri come Caravaggio, van Gogh e Morandi, la “natura morta”è una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati: oltre alle tradizionali rappresentazioni di frutta e fiori, vengono ritratti anche oggetti di vario tipo, come strumenti musicali, bottiglie, vasi, cacciagione e altri utensili. Genere che viene per lo più associato a studenti di Accademia alle prime armi, visto come “tema minore” all’interno di un museo e considerato meno interessante di ritratti, paesaggi e altre raffigurazioni, il tema della natura morta va invece valorizzato come un frammento immutabile del tempo e della quotidianità: la composizione particolare di questi oggetti, lo studio delle ombre e delle luci che si posano su di essi, la scelta pittorica così come quella compositiva, li rende protagonisti eterni di capolavori dei più grandi maestri dell’arte contemporanea, oltre che un’importante testimonianza degli oggetti di uso quotidiano per la realtà del loro tempo.

In omaggio a questa idea, NP ArtLab presenta “Unconventional Still Life” con opere di Giorgia Agnese Cereda, Peter Dreher, Lucio Fontana, Krizia Galfo, Jack Pierson, Giulio Polloniato, Federico Polloni, Francisco Tropa, Aldo Sergio, Guendalina Urbani, Marco Maria Zanin.

Il percorso espositivo si apre con la scultura Bacalhau di Francisco Tropa (Lisbona, 1968), un baccalà in bronzo dipinto che riprende un elemento tipico della realtà culinaria portoghese e veneta, una sorta di ritratto archeologico dell’immaginario contemporaneo a metà strada tra fossile e artefatto.

I lavori in carta di Giorgia Agnese Cereda (Bergamo, 1992), artista formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, paiono voler appropriarsi di ricordi, catalogando con grande minuzia oggetti del proprio passato, in una sorta di archivio personale visivo.

Aldo Sergio (Salerno, 1982), formatosi in antropologia all’Università di Perugia, con Unknown prayers series ha sviluppato un approccio olistico nei confronti della rappresentazione artistica, che lo ha portato ad approfondire i temi di spiritualità e simbolismo in oggetti di uso quotidiano, dal cibo a utensili indispensabili nella vita umana.

Krizia Galfo (1987), avvicinatasi alla pittura attraverso un percorso di studi prima a Catania,successivamente a Londra e Roma, dimostra il suo grande talento nella tecnica della pitturaa olio, con tre dipinti su lino, Alfredo, Here About Caterina, talmente fedeli al reale da poter essere paragonabili a uno scatto fotografico, citazione voluta dall’artista in un’epoca in cui la rappresentazione fotografica è eccessivamente abusata e accessibile a chiunque.

Artista di fama internazionale, dedito alla ricerca pittorica sulla luce e sulla trasparenza negli oggetti quotidiani, Peter Dreher (Mannheim, 1932-2020) realizza nel 1974 la prima tela che costituisce l’inizio della serie Tag um Tag guter Tag, il long-term project a cui dedicherà gran parte della sua vita: ogni giorno e ogni notte, in maniera iperrealistica, Dreher dipinge lo stesso bicchiere vuoto, su un tavolo di fronte a un muro bianco, cercando sempre di ultimare l’opera una volta iniziata. In mostra sono esposti sei dipinti della serie.

Accostato al grande maestro, il fotografo Marco Maria Zanin (Padova, 1983), artista e ricercatore già protagonista di diverse esposizioni in Italia e all’estero, che vive e lavora tra Padova e Lisbona, dove è attualmente dottorando in Antropologia. Lacuna ed equilibrio è un omaggio a Giorgio Morandi, con mattoni, pietre, pezzi di cemento armato, resti di ruderi e demolizioni raccolti in Brasile e fotografati come oggetti eterei in un’atmosfera evanescente. Spettatrici immobili di fronte alla fotografia, un gruppo di sculture in ceramica realizzate dall’artista, che fanno da collante con una ricerca sugli oggetti di uso comune, usati per il lavoro della terra e la loro evoluzione in artefatto.

Accanto a una ceramica policroma, Natura morta, 1957, del maestro Lucio Fontana (Rosario, 1899), il giovane artista Giulio Polloniato (Bassano del Grappa, 1996), formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, città in cui ha sede dal 2020 il suo studio, propone Straccio è a casa e Arena d.p.i. Polloniato padroneggia con grande capacità il medium della ceramica, giocando con ironia nella riappropriazione di oggetti appartenenti alla sfera quotidiana per indagare con curiosità il genere della scultura.

La contraddizione fra materia, subconscio e fragilità di un oggetto sta alla base della ricerca estetica di Guendalina Urbani (1992), presente con il gruppo di opere Aeroplanino, sculture di dimensioni variabili raffiguranti aerei in carta piegata che però risultano essere di piombo. Un’analisi semiotica sull’uso quotidiano di un oggetto e il contesto in cui viene presentato.

L’opera Still Life di Jack Pierson (Plymouth, 1960) campeggia sulla parete dello spazio, omaggio al tema della mostra e uso di lettering caratteristico dell’artista americano, che dal 1991 recupera insegne di negozi, cinema e supermercati. Una forma di riuso dell’arredo urbano che vede lettere scrostate e arrugginite dal tempo trovare un nuovo profilo in frasi di uso comune. Una riflessione sulla deriva del consumismo che interessa la società moderna con un proposito di riutilizzo e restauro di ciò che viene considerato dismesso e non più recuperabile.

Oggetti smarriti: cuscino nel bosco di Federico Polloni (1991) chiude il percorso espositivo; anch’egli formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Polloni è un pittore che investiga il mondo onirico tramite una personale e originale ricerca artistica. Sperimentazioni pittoriche e simbolismo mistico caratterizzano una pratica artistica in continua evoluzione.

Così, NP ArtLab, con la sua prima esposizione inaugurale, presentando il lavoro di undici autori, ha voluto rendere omaggio al tradizionale genere della “natura morta”, dichiarando così la propria volontà di ricerca e promozione artistica come ponte tra presente e passato.

Info:

AA.VV., Unconventional Still Life
10/03/2022 – 16/04/2022
NP ArtLab
vicolo dell’Osservatorio 1/c
Padova
www.npartlab.com

Unconventional Still Life, installation view, NP ArtLab, 2022. Ph. Marta Braggio, courtesy NP ArtLab

Francisco Tropa, Bacalhau, 2017. Bronzo dipinto, cm 40 x 70 x 4. Ph. Marta Braggio, courtesy NP ArtLab

Krizia Galfo, Alfredo, 2018. Olio su lino, cm 30 x 60. Ph. Marta Braggio, courtesy NP ArtLab

Peter Dreher, Tag um Tag gutter (Day by Day good Day). Olio su tela, cm 25 x 20. Ph. Marta Braggio, courtesy NP ArtLab

Marco Maria Zanin, Natura morta X, 2015. Stampa fine art su carta cotone, cm 60 x 75. Ph. Marta Braggio, courtesy NP ArtLab


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