Acappella presenta “Occhio Furbetto”, una collettiva che esplora il rapporto tra gli artisti contemporanei e la tradizione storica, evidenziando come quest’ultima non sia un peso statico, ma un archivio vivo da cui trarre nuovi significati. Curata da Leonardo Devito, la mostra riunisce Roberto Caruso, Michele Cesaratto, David Farcas, Andrei Pokrovskii e Paolo Pretolani, accomunati da una riflessione sul passato e sulle modalità attraverso cui tradurre tale eredità nel linguaggio visivo contemporaneo. L’esposizione si struttura come un’indagine sul rapporto con la tradizione artistica, vista non come una mera ripetizione del passato, ma come un processo dinamico di appropriazione e trasformazione, in cui la memoria si mescola a nuove modalità espressive. Nonostante il filo conduttore, le opere rivelano approcci profondamente differenti.
Roberto Caruso – pittore abruzzese, classe 1982 – ad esempio, opera all’intersezione tra memoria personale e collettiva, traslando riferimenti pittorici del Novecento in composizioni che rimandano a un’intimità sospesa tra realismo e astrazione. I suoi dipinti, come “Agnese non dorme”, mostrano un’attenzione al dettaglio formale che utilizza il passato come strumento per indagare nuove soluzioni stilistiche. Michele Cesaratto – pittore friulano, classe 1998 – al contrario, si affida a una ricerca tecnica rigorosa, basata su tradizioni pittoriche antiche come la tempera all’uovo. I suoi lavori evocano la spiritualità e la delicatezza della pittura senese e pompeiana, ma vi inseriscono un’ironia contemporanea che destabilizza l’aura sacrale delle sue composizioni. Il dialogo tra elementi naturali e memoria storica rende i suoi dipinti oggetti di contemplazione, ma anche di disorientamento.
David Farcas – pittore rumeno, classe 1990 – e Andrei Pokrovskii – pittore russo, classe 1996 – si muovono su registri più introspettivi. Farcas si confronta con un immaginario che passa attraverso Cézanne e Casorati, ma i suoi lavori, come “Pantera” o “Autoritratto”, sembrano caricarsi di una tensione emotiva che tradisce un’introspezione personale e drammatica. Pokrovskii, invece, sfuma i confini tra realtà e finzione, creando immagini sospese che richiamano le atmosfere delle icone russe e delle predelle gotiche. Il suo lavoro si distingue per una qualità narrativa che suggerisce storie mai raccontate, lasciando allo spettatore il compito di ricostruirle. Paolo Pretolani – pittore umbro, classe 1991 – infine, si posiziona al confine tra pittura e materia, giocando con l’ambiguità percettiva. Le sue opere, come “Black Forest Gold”, trasformano materiali e tecniche tradizionali in esperienze visive che sfidano la comprensione immediata, portando lo spettatore a interrogarsi sul rapporto tra realtà e rappresentazione.
L’esposizione, strutturata attraverso dipinti, installazioni e opere ibride, si ispira al concetto di “costellazione” teorizzato da Aby Warburg nel suo Mnemosyne Atlas. Qui la tradizione diventa un movimento di passaggio, una “traditio” che consente di ereditare e rinnovare, trasformando ciò che è stato in qualcosa di nuovo e autonomo. Questo approccio sottolinea la fragilità e la tensione di un rapporto complesso: quanto si può ancora innovare guardando al passato? Qual è il limite tra citazione e retorica? Dunque, non offre risposte definitive, ma costruisce un dialogo tra linguaggi artistici e contesti culturali diversi, uniti da un uso intelligente delle tradizioni. In questo processo, la memoria visiva non è mai statica, ma evolve continuamente, innescando crisi e nuovi equilibri. “Occhio Furbetto” non è solo un’esposizione di opere, ma una riflessione sul ruolo dell’arte contemporanea come archivio di connessioni e fratture.
Info:
OCCHIO FURBETTO: Roberto Caruso, Michele Cesaratto, David Farcas, Andrei Pokrovskii, Paolo Pretolani
A cura di Leonardo Devito
21/11 2024 – 15/01 2025
Galleria ACAPPELLA
Vico S. M. A Cappella Vecchia 8/A, Napoli
www.museoapparente.eu
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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