Dal 4 luglio al 30 agosto 2023 le installazioni urbane del progetto ONEFLAG scandiscono con le loro immagini e colori il corso principale di Teramo, per celebrare attraverso il medium della bandiera e della performance la 50a edizione dell’Interamnia World Cup. In questo torneo giovanile di pallamano, nato nel 1973, la città ha accolto negli anni atleti e tecnici da oltre 150 nazioni, conquistandosi il titolo di Città aperta al mondo conferito dall’UNICEF.
Marcella Russo, curatrice dell’intervento, ha invitato per questa occasione sette artisti, la cui ricerca è attiva rispetto al tema dell’inclusione culturale e sociale, un concetto cardine della manifestazione sportiva che si riflette inevitabilmente sul contemporaneo. Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal hanno prodotto sette bandiere site specific, centrando ognuno con la propria sensibilità la visione che il progetto vuole trasmettere, secondo cui l’arte è un linguaggio che permette il superamento delle barriere culturali e dei relativi confini, mentali e fisici. Le sette opere sono installate in un percorso speculare alle bandiere delle nazioni che partecipano al torneo, unendo lo sport e l’arte contemporanea nel corso storico della città.
Camminando incontriamo, a partire dal duomo, Ogni dove, la bandiera realizzata dal duo Bianco-Valente, che su entrambi i lati mostra una mano con questa scritta, alludendo al concetto di libertà, insito nell’esistenza dell’individuo, e che da sempre lo porta a spostarsi per sopravvivere e trovare una stabilità, annullando di fatto limiti e confini. Sulla ricerca continua del luogo lavorano anche Iginio De Luca e Andrea Nacciarriti, che nelle loro due opere partono il primo da una condizione tangibile, in cui la casa, di cui tratteggia la planimetria, è un oggetto materiale e metaforico, che definisce lo status di una persona e di una famiglia, che vediamo in un’immagine sfocata, come in un limbo tra due dimensioni (Expatrie). Il secondo invece si collega a riflessioni di natura sociologica, per evidenziare quanto l’habitat e l’abitabilità vadano incontro a un baratro, a causa di eventi climatici e politici che nella contemporaneità rendono difficile l’accordo tra individuo e ambiente. Per entrambi gli artisti lo sport e la sua importanza, specialmente fra le giovani generazioni, target principale della manifestazione, veicolano valori fondamentali che oggi è necessario attenzionare.
Fra questi, oltre al diritto all’abitare, c’è sicuramente il rispetto delle diversità, che Giovanni Gaggia sottolinea sia nella sua bandiera e sia nella performance, svolta il 13 luglio coinvolgendo 13 sportivi della competizione. Ciascuno di loro ha lanciato un tessuto di colore differente, tutti ripresi dalla bandiera LGBTQIA+, la più inclusiva, ben 71 volte, come gli stati in cui oggi l’omosessualità è un reato, in molti casi punito con la pena di morte. Questa azione è stata svolta dall’artista e dai partecipanti all’alba (ore 5.39), simboleggiando l’esigenza di rinnovamento e rinascita a cui si vuole aspirare. Il lancio della bandiera LGBTQIA+ che Gaggia ha voluto immortalare sui due lati dell’opera (The colours of changement, 2023) segnano questo cambiamento, che ci fa interrogare. Agnese Purgatorio unisce sui due fronti Les intermittences du Coeur (2023) e Perhaps you can write me (2018) per chiedere a tutti se è possibile andare oltre un confine, se è possibile stare su di esso guardando da un lato e dall’altro tutte le implicazioni presenti, dalla questione climatica alle guerre fra i popoli. L’artista utilizza le intermittenti pulsazioni del cuore per sottoporci una linea, in questo caso sul Mar Morto fra Giordania e Israele, che racchiude tante questioni aperte: all’interno della città di Teramo possono essere rilette proprio in un momento come questo.
Fabrizio Sannicandro traccia nella sua OneFlag (2023) con forme e colori che accosta liberamente, una bandiera che comprende la presenza di più identità, tutte connesse fra loro in un emblema che viene percepito proprio in virtù della sua totalità e non dei singoli componenti. Giuseppe Stampone/Maria Crispal conclude con il doppio dualismo di Joker 4 fronte (2023) questa passeggiata in cui ogni artista, con la guida di Marcella Russo, è riuscito a cogliere con il suo spettro estetico l’importanza delle relazioni e del loro potere inclusivo. Ogni punto della rete che si forma tra gli individui rafforza quel clima di appartenenza, che può condurci verso una coscienza collettiva, per provare a superare le sovrastrutture e gli ostacoli del nostro tempo.
Info:
A.A.V.V. OneFlag
a cura di Marcella Russo
Dal 4 luglio al 30 agosto 2023 | Corso Vincenzo Cerulli di Teramo
Bianco-Valente, Iginio De Luca, Giovanni Gaggia, Andrea Nacciarriti, Agnese Purgatorio, Fabrizio Sannicandro, Giuseppe Stampone/Maria Crispal
Dopo la laurea in Beni Culturali si trasferisce a Milano e termina il suo percorso di studi all’Università IULM, dove si specializza in arte contemporanea e comunicazione. Attualmente vive a Pescara e lavora in un’associazione culturale, collabora con una galleria d’arte ed è contributor per Juliet Art Magazine e Rivista Segno. É in costante esplorazione della contemporaneità artistica e delle sue molteplici letture.
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