READING

OTROS SONIDOS, OTROS PAISAJES. Un percorso sonoro ...

OTROS SONIDOS, OTROS PAISAJES. Un percorso sonoro al MACRO

La sound art si presenta ormai come un ambito di sperimentazione estremamente prolifico per l’arte contemporanea, e sempre più rappresenta una fonte inesauribile di ricerche da parte di artisti e studiosi che, grazie anche alle tecnologie digitali, possono approdare a risultati insperati. In questo tracciato, infatti, trova spazio il prezioso contributo messo a punto in Cile dal collettivo di artisti che ruota intorno al festival Tsonami di Valparaíso, un gruppo di ricerca finalizzato allo studio dei processi del suono che si mescola con approcci non convenzionali all’ascolto. Otros Sonidos, Otros Paisajes, prende le mosse proprio da questo fermento culturale: è uno spazio in cui la riflessione sulla sound art si intreccia con una serie di indagini sui luoghi e sui paesaggi del Cile, dal deserto di Atacama fino alla Patagonia, dalla periferia di Santiago fino alla regione di Bío Bío, sconfinando infine nell’estremo Sud, verso l’Antartide. L’esposizione, in corso fino all’11 giugno al Macro di Via Nizza, presenta l’opera di cinque sound artists, ed è frutto della fortunata collaborazione fra l’Ambasciata del Cile in Italia, rappresentata da Antonio Arévalo, scrittore, critico, e curatore, e Leandro Pisano, curatore, teorico e ricercatore sonoro indipendente, nonché fondatore di Interferenze New Arts Festival, Tsonami Arte Sonoro, e del progetto di residenza artistica sonora Liminaria. L’esplorazione del territorio, è ricostruita attraverso una magnifica esperienza sensoriale, e costituisce il fulcro tematico delle installazioni realizzate. Lo scopo, dunque, è quello di ridare spazio, ma soprattutto voce, alla potenza della natura, e ad alcuni contesti culturali messi ai margini dalla società globale.

Alejandra Perez, “Great Island of Fire Land”, 2015. Ph.by Macarena Fernández

Ognuno dei cinque artisti cileni, consegna al visitatore un piccolo scrigno sonoro, offrendogli in custodia il proprio personale contributo verso la (ri)scoperta della regione. Antartica 1961-1996 è l’opera interattiva di Alejandra Perez Nuñez, che accoglie il visitatore e stabilisce il registro. Si tratta di una cartografia sonora registrata nella penisola antartica, territorio martoriato dalle attività nucleari fino al 1996. La ricerca dell’artista è incentrata sull’influenza dell’uomo sull’ambiente, e nello specifico sul peso degli incidenti tecnologici provocati dall’umanità, in tal caso gli isotopi radioattivi presenti negli ecosistemi antartici. Il lavoro di Nuñez viene approfondito in occasione della mostra: rispetto alla prima versione, realizzata nel 2009, l’opera, si arricchisce di una serie di registrazioni a bassissima frequenza, impercettibili dall’orecchio umano, e registra così le tracce apparentemente invisibili del passaggio dell’uomo.

Fernando Godoy, “Atacama”, Chile, 2012. Ph. by Rodrigo Ríos Zunino

Fernando Godoy invece, in Atacama 22° 54’ 24” S, 68° 12’ 25” W, si concentra sullo sconfinato deserto di Atacama. Durante il viaggio intrapreso nel 2012 nella regione, insieme all’artista austriaco Peter Kutin, l’autore esplora alcuni luoghi abbandonati, tra cui antiche miniere di sale, stazioni di treni, villaggi, edifici, e ne registra i suoni. Questi, uniti all’attività naturale del vento e della sabbia, producono una mappa sonora fatta di piccoli frammenti, che ricomposti danno vita a un percorso davvero interessante. L’opera si configura anche visivamente, come una corda tesa tra passato e presente, e invita al gioco di mescolare e riprodurre in ordine sparso suoni naturali e artificiali, in una continua tensione di scoperta. La riflessione che ne scaturisce, oltre alla dimensione temporale è, anche in questo caso, sulla presenza/assenza dell’uomo sul territorio. Claudia Gonzàles Godoy dedica le sue ricerche al percorso del fiume Mapocho. Anche nel caso di Hidroscopia / Mapocho si legano insieme uomo e natura e i processi artificiali o naturali che hanno causato la frammentazione del corso del fiume. L’artista raccoglie campioni d’acqua in diversi punti, e documenta il suo studio attraverso foto, e registrazioni sonore. Il risultato è un’opera composita, costituita da vari elementi, come impalcature, ampolle, schede elettroniche, fotografie e suoni, tutti godibili anche singolarmente. Così facendo Gonzàles Godoy restituisce un’immagine dinamica e multiforme dell’elemento naturale, un corpo vivo, in continuo adattamento, soprattutto in relazione ai luoghi che attraversa.

Rainer Krause, “Grabaciones de sonidos costeros”, Coliumo, Chile, 2014. Ph. by Oscar Concha

Nella sala attigua, dialogano fra loro le opere di Sebastian Jatz e di Rainer Krauss, accomunati dall’intimo rapporto tra linguaggio umano/poetico, e territorio. Conferencia de Pajaros Cantores è stata realizzata da Jatz nell’estate del 2016, durante una residenza artistica a Casa Poli (Coliumo Cile) e si ispira all’arpa eolica che fa vibrare le sue corde con l’azione del vento. L’artista pone al centro del suo lavoro l’opera della poetessa e cantautrice Violeta Parra, che rilegge, in rapporto con alcuni suoni raccolti nei paesaggi cileni. Infine Lenguas locales, l’opera di Krause, è dedicata al prezioso contributo di Cristina Calderòn, l’ultima donna di lingua yàgan, idioma della popolazione omonima, decimata dalla colonizzazione europea tra diciannovesimo e ventesimo secolo. L’artista indaga le connessioni tra l’uomo e la sua appartenenza territoriale: ne risulta un dialogo intimo fra la donna e la sua terra; la sua voce sussurrata riconduce ad una narrazione musicale e affabulatoria, che si perde nel tempo. Rispetto alla versione originale dell’opera, presentata alla scorsa Biennale di Venezia, la ricerca viene ampliata dall’artista, che sceglie di aggiungere alcune registrazioni raccolte nei luoghi storici anticamente popolati dagli Yàgan, e li lascia brillare non solo come spazio fisico e geografico, ma soprattutto come luogo estetico e culturale.

Info:

Otros Sonidos, Otros Paisajes
05/05/2017 – 11/06/2017
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
Via Nizza, 138
macroasilo.it


RELATED POST

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.