Paloma Navares a Léon

Paloma Navares (Burgos, 1947) è un’artista multidisciplinare, riconosciuta come una delle pioniere nell’esplorazione delle tematiche di genere, e che si esprime per mezzo di una declinazione multiforme di linguaggi espressivi: nuove tecnologie, effetti sonori, scultura, fotografia, pittura e oggetti convivono con la performance nella declinazione articolata dei suoi allestimenti.

Le sue opere sono presenti in musei, istituzioni e collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali. Nel suo lavoro spiccano le performance realizzate tra il 1977-1982 e le serie: Circuito chiuso, circuito infinito (videoinstallazioni, 1980-1986), Frammenti del giardino della memoria, Corpi di ombra e luce (1993-1997), Preludio Artificiale, Milenia, bellezza e seduzione (1997-1998), Stand by. Rooms (2000-2002), Wounded Soul (2003-2004) e Other Páramos (2004-2010).

Ora, il MUSAC, grazie al coordinamento di Helena López Camacho, le dedica, fino al 28 febbraio 2021, la retrospettiva “El vuelo. 1978-2018”. La mostra è co-prodotta con La Lonja de Zaragoza (dove è prevista la tappa successiva) ed è accompagnata da una pubblicazione, che ripercorre quattro decenni di lavoro di questa artista visiva che ha speso tutta la sua vita non solo a perfezionare le modalità espressive ma anche a dare contenuti “politicamente impegnati” alla sua opera.

Partendo da una vasta selezione di fotografie, video, installazioni, sculture, oggetti e collage, questo appuntamento approfondisce la figura della donna nella storia e nella società, i suoi riti, costumi e tradizioni attraverso un linguaggio costruito in maniera interdisciplinare, avvalorato da tecniche di assemblaggio, e utilizzando materiali industriali, in cui predomina una riflessione sulla costruzione dell’immagine e sul suo modo disincantato di appropriarsene. Vengono peraltro toccati i temi della natura e degli animali, il rapporto dialettico tra il naturale e l’artificiale, la fragilità e la caducità, i riferimenti alla poesia e alla scrittura oltre alla funzione sociale della immagini percepite attraverso uno sguardo critico. Per dirla con le stesse parole dell’autrice:  “Gli elementi e i materiali che vengono incorporati nelle installazioni, o gli oggetti stessi, portano le proprie informazioni e nel contempo acquisiscono un significato subordinato alla luce e al contesto in cui si collocano. La maggior parte di questi elementi sono di uso quotidiano e di elaborazione industriale: mensole, tende, specchi, appendiabiti, borse, album, catene, ganci… e aderiscono al significato dell’immagine, generalmente disegnata su carta fotografica”.

Il titolo “El vuelo” ci invita pertanto ad accompagnare l’autrice in una lettura poetica della vita e della morte, del dolore e della bellezza, della libertà e dell’oscurità, del naturale e dell’artificiale; un intero viaggio in cui il suo lavoro e la sua vita personale sono ugualmente presenti. In questo itinerario espositivo, le opere sono organizzate attorno ai temi che attraversano l’intera produzione dell’artista, comprese le due grandi installazioni che fanno parte della Collezione MUSAC. Senz’altro un percorso che merita attenzione e partecipazione.

Fabio Fabris

Info:

Paloma Navares. El vuelo. 1978-2018
31 ott 2020 – 28 feb 2021
MUSAC, Léon
Avenue de los Reyes Leoneses, 24
musac@musac.es

Paloma Navares, Almacén de silencios, 1994-1995, ph courtesy MUSAC, LéonPaloma Navares, Almacén de silencios, 1994-1995, ph courtesy MUSAC, Léon

Paloma Navares, vista parziale della mostra “El vuelo” (opere 1978-2018), 2020, ph courtesy MUSAC, Léon

Paloma Navares, vista parziale della mostra “El vuelo” (opere 1978-2018), 2020, ph courtesy MUSAC, Léon


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