Paolo Parisi è nato a Catania, nel 1965 e vive a Firenze. Il lavoro di Parisi riflette sulla pittura e sulle relazioni che essa può instaurare con ciò che le sta intorno, rendendo la fruizione dell’opera un’esperienza fisica che permette di stabilire nuove relazioni tra contenuto e contenitore, suggerendo voli metafisici e poetici. Sin dagli esordi la sua ricerca appare incentrata sulla trasformazione in immagine artistica di un assunto iniziale non arbitrario, in quanto volutamente recepito attraverso strumenti che escludono l’interferenza del dato psicologico quali la cartografia, il rilievo architettonico e l’ottica fotografica, assecondando, quindi, una prassi scientifica, quasi da osservatore asettico, galileiano e senza pensare a Heinsenberg e al principio di indeterminazione.
A partire dagli anni ‘90 ha esposto in numerose gallerie e musei italiani ed esteri tra cui ricordiamo l’appuntamento più recente, al Museo Novecento, Firenze (2019); e la partecipazione a Manifesta 12, come evento collaterale al Museo Geologico Gemmellaro di Palermo (2018).
Ora, fino al 6 marzo, Paolo Parisi espone a Milano, da BUILDING, con il progetto The Weather was Mild on the Day of my Departure, curato da Lorenzo Bruni, e pensato appositamente per le sale espositive del piano terra e del primo piano. La mostra è visitabile anche online attraverso una modalità di fruizione tridimensionale disponibile sul sito www.artland.com, piattaforma internazionale dedicata alle gallerie d’arte.
Il progetto The Weather was Mild on the Day of my Departure è costituito da quattro nuovi cicli di opere che riflettono sulla pratica della pittura e che rappresentano gli ultimi tre anni della sua ricerca artistica. Alle opere del 2018-2020 si aggiungono quattro sculture e un video del 2013 che condividono la stessa riflessione allargata sull’oggetto quadro e sulla relazione di quest’ultimo con il contenitore in cui si inserisce. Tutte le opere hanno in comune l’esplorazione del tema dell’eredità del Modernismo e della pittura monocroma, ma anche e soprattutto del viaggio – fisico e mentale – inteso come scoperta e condivisione del mondo esterno con “l’altro diverso da sé”.
La mostra è stata concepita come una narrazione unica che si sviluppa all’interno di BUILDING, chiamando in causa lo spettatore per mezzo di opere, di cicli e tecniche differenti. L’obiettivo è un’analisi sull’importanza dell’esperienza diretta della visione che, come ci suggeriscono le opere, risulta essere completa soltanto nel momento in cui viene raggiunto un equilibrio tra concetti quali: osservare e percepire, fare esperienza e interpretare, immagine figurativa e astratta, maschile e femminile, saper ricordare ma anche dimenticare. Tentativo che coincide con l’idea di individuare una terza via che sfugga al dualismo occidentale del secolo passato.
I nuovi cicli di opere vanno dai quadri monocromi The Whole World in a Detail (Fabric) del 2020 – superfici cangianti per effetto della particolare stesura del colore che rimandano alla preziosità illusoria delle stoffe tipiche della pittura rinascimentale – alle opere site specific dal titolo Alle ragazze d’Italia! del 2021, immagini di paesaggi dell’archivio personale dell’artista stampate su stoffa trasparente ricamata con elementi geometrici modernisti ripresi da un manuale di cucito. Gli altri due cicli sono The Whole World in a Detail (2018-2019) – pitture basate sulla ripetizione della forma quadrata del pixel fotografico che però nega sé stessa per effetto della stratificazione dei colori – e The Weather was Mild on the Day of my Departure (2018), da cui è preso il titolo di tutta la mostra, costituito da dittici che mettono in relazione un monocromo dipinto, con un’immagine fotografica del paesaggio dello stretto di Messina, tra la Sicilia e il resto d’Italia.
Quello che accomuna le opere di Paolo Parisi in mostra da BUILDING, oltre alla riflessione sugli strumenti della pittura, è la volontà di analizzare i codici con cui l’essere umano interpreta la misurazione, l’immaginazione e la percezione del suo attraversare i luoghi, ma anche come li ricorda e li progetta.
“Il tema che ritorna costantemente nei lavori di Parisi, che scandiscono la percezione e la re-immaginazione dei due piani dello spazio architettonico della galleria – come scrive il curatore della mostra Lorenzo Bruni – è il colore e la sua reazione alla stratificazione del tempo della visione. Il colore, nel suo caso, diviene viscere e intelletto nello stesso instante. Infatti, il risultato a cui conduce lo spettatore è quello di interrogarsi sull’idea di esperienza diretta in un tempo dominato dalla globalizzazione digitale e dalla pandemia mondiale, che ha costretto le persone a vivere nel proprio spazio privato pur in totale iper-connessione con tutti e tutto. La necessità di ragionare sulla contraddizione contemporanea di essere o raccontarsi è risolta proponendo già una direzione di soluzione per mezzo del titolo della mostra che è preso in prestito dal testo di Joshua Slocum, il primo uomo che nel 1895 naviga il globo in solitaria”.
Fabio Fabris
Info:
19 gen – 6 mar 2021
Paolo Parisi
The Weather was Mild on the Day of my Departure
a cura di Lorenzo Bruni
BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano
mar-sab, 10.00 – 19.00
www.building-gallery.com
Paolo Parisi, The Weather was Mild on the Day of my Departure, installation view alla Galleria BUILDING di Milano, 19 gen 2021 – 6 mar 2021, ph Leonardo Morfini, courtesy BUILDING
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