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Pat Steir torna a Roma con “Paintings”

Pat Steir torna a Roma con “Paintings”

Dopo quasi vent’anni dalla sua ultima esposizione romana, Pat Steir torna nella Capitale fino al 7 maggio 2022. Nel 2003, per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, aveva esposto ventotto tele che raccontavano il suo percorso dal 1986 al 2003 e che erano ispirate all’acqua e all’aria, sostanze entrambe immateriali. Stavolta, alla Galleria Gagosian, le tele sono otto e sono tutte recenti (2021-2022). Paintings si configura come un’esposizione essenziale ma di grande impatto, che grazie al vasto e luminosissimo spazio della galleria acquista un ampio respiro.

In un articolo del 2003 Pat Steir fu definita come una signora apparentemente fragile ma dotata di una grande forza, oggi l’artista è una donna più matura che dimostra soprattutto tramite le sue opere, grande sicurezza e tenacia. Nata a Newark nel 1940 ma newyorkese d’adozione, vive e lavora a New York ed è una delle poche donne che riuscirono a imporsi all’attenzione del pubblico negli anni Settanta, al pari di artiste come Eva Hesse e Martha Rosler. La lunga carriera di Steir è costellata di grandi successi: dalle importanti mostre personali, fino all’inclusione delle sue opere in prestigiose collezioni, come ad esempio, quella del Museé du Louvre a Parigi, della Tate Modern a Londra e del Guggenheim Museum a New York.

La sua arte evidenzia una forte matrice americana: le assonanze con il dripping di Jackson Pollock e l’espressionismo astratto sono evidenti, ma è presente anche il richiamo alla ricerca concettuale, tendenza tipica della generazione dell’artista. Il processo di dripping di Pat Steir, che inevitabilmente suggerisce il confronto con quello di Pollock, presenta tuttavia delle differenze date da ricerche disuguali e da divergenti modalità di lavoro. A Pollock sicuramente si deve la capacità di aver incarnato anzitempo una nuova idea di artista e di opera, Steir invece, che si inserì in quel solco delle nuove ricerche figurative in un secondo momento, riuscì a trovare una forma autonoma di espressione, che trascende la dicotomia tra figurativo e astratto. Inoltre, se le grandi tele di Pollock erano poste sul pavimento ed esigevano un rapporto frontale e continuo con l’artista e l’azione di quest’ultimo sulla tela produceva l’opera, Steir invece lavora mantenendo una posizione di apparente predominanza: dipinge da una scala ponendo le tele in verticale, ma la colatura è affidata al colore stesso che viene guidato dalla gravità, perché l’azione effettiva dell’artista si riduce al primo tocco di pennello sulla tela. Inoltre le sue tele di grandi dimensioni ambiscono anche ad essere traduzione e sintesi della tendenza pittorica tipicamente occidentale e della filosofia orientale.

Da qui non solo, un assetto più performativo, ma anche un approccio più suggestionato dall’improvvisazione: l’artista non esige un controllo sul materiale pittorico, affida così al colore la capacità di creare, senza forzature o limitazioni per il fruitore, che è in tal modo libero di mettere alla prova la propria capacità immaginativa. Steir non ricerca una figurazione: non è una purista dell’astrattismo, piuttosto imprime sulle tele una visione in cui non primeggia la mano dell’artista ma la forza imperativa del colore: la funzione dell’artista, l’idea, la mano e le capacità creative sono subordinati della materia. È al colore che viene affidato il potere creativo. Pur supponendo che l’artista si ispiri a un’immagine, quello che si intravedere è un ricordo che può assumere qualsiasi forma e che repentinamente diventa personale e interiore. I dipinti in mostra alla Galleria Gagosian, esplicano l’immediatezza comunicativa tipica di Steir e sono realizzati attraverso gocciolanti stratificazioni policromatiche, che riescono a coniugare bellezza e profondità.

Info:

Pat Steir. Paintings
Galleria Gagosian
Via Francesco Crispi 16, Roma
10/03/2022-07/05/2022
+39 06 4208 6498
rome@gagosian.com

 

Pat Steir, Paintings, installation view. Credits Gagosian and the artist. Photo by Matteo D'Eletto M3 Studio

For all the images: Pat Steir, Paintings, installation view. Photo by Matteo D’Eletto M3 Studio, courtesy Gagosian and the artist.


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