Un viaggio tra passato e presente con inclinazione al futuro, l’antico rivisitato nel contemporaneo, mosaico e digitale, racconti mitologici nella cultura pop. Un dialogo storico artistico profondo conduce le opere di Philip Corbet – artista scozzese di nascita e britannico di adozione, classe 1979 – alla scoperta e rivelazione di un legame inscindibile tra realtà e immaginazione.
In un simbolismo ricco di linguaggi colorati e tempi surreali, l’arte di Corbet si plasma nella collezione iconografica del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con la prima mostra site specific dell’artista in un’istituzione archeologica dal titolo House of the Lobster. L’aragosta – alter ego e protagonista estetico – si sostituisce ai personaggi storici di mosaici, affreschi e statue in una serie di pitture a olio su tela di grandi dimensioni e sculture di marmo, bronzo e acciaio, in una rielaborazione postmoderna e iper pop della storia. L’ossessione di Philip Corbet per l’aragosta non è soltanto a fini estetici, ma riguarda anche la reiterazione simbolica che essa ha avuto nella storia antica. La mostra nell’atrio del museo ne amplifica il collegamento contemporaneo con temi quali la mortalità, il conflitto e la natura ciclica dell’esistenza.
L’esempio più emblematico in tal senso viene rappresentato dalla comunanza tra il mosaico marino pompeiano e la scultura in acciaio verniciato Lobstar Octopus, come metafora visiva che trascende il tempo ed empatizza lo spettatore tramite le sinuose forme colorate e la regolarità dei frammenti. Quest’opera è il centro focale di una serie di lavori esposti intitolati Pompei Series che riprendono quelli della Casa del Fauno rinvenuti dal 1830 al 1832, tra cui spicca After Battle of Issus Mosaic come omaggio al celebre mosaico di Alessandro Magno (attualmente in fase di restauro). Colbert prende la composizione e la trapianta nel paesaggio surreale e apocalittico del suo mondo retro-futuristico delle aragoste. In tal modo, l’artista pop invita gli spettatori a riconsiderare l’impatto duraturo dell’arte storica nel contesto dell’attuale panorama culturale in rapida evoluzione. I temi della battaglia vengono ripresi in ulteriori altre opere esposte e, giocando tra il marmo e bronzo puro e la lucentezza dell’acciaio cromato, simboleggiano le più contemporanee lotte interiori e sociali esterne.
I vuoti perduti lasciati dal tempo dell’archeologia sono l’immaginazione viscerale di Philip Corbet perché generatori di tempi sospesi e surreali, nuovi e ricreati. «La fantasia, che è sempre proiettata verso il futuro, diviene poesia quando incontra il passato: vorrei trasmettere questo messaggio a tutti i visitatori, in particolare ai più giovani» queste parole – pronunciate durante l’inaugurazione della mostra – sottolineano come tempo, spazio, storia e contemporaneità possono aleggiare insieme a riguardi dell’esperienza umana, tramandando con un linguaggio differente ciò che è stato. L’aragosta è il medium di un messaggio che coinvolge tutto e tutti in un’energica e nuova pop art.
Info:
Philip Corbet. House of the Lobster
26/01 – 01/04/2024
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo 19, Napoli
www.mann-napoli.it
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
NO COMMENT