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Renato Barilli ed Enzo Minarelli ci raccontano il prossimo evento sulla poesia sonora

Torna Art City Bologna 2024 e porta con sé numerosi appuntamenti, non solo quindi installazioni e opere, ma anche e soprattutto incontri e dibattiti. Gli appassionati della performance non possono perdersi la special night del 2 febbraio al DamsLab in compagnia di Renato Barilli, Silvia Grandi ed Enzo Minarelli. Il programma della serata preve la proiezione di filmati di esibizioni di poeti sonori che parteciparono alla seconda Settimana Internazionale della Performance, tenutasi nel 1978 alla GAM di Bologna. I poemi verranno selezionati, introdotti e commentati da Renato Barilli e dal poeta Enzo Minarelli, che cercheranno di rappresentare al meglio uno scenario ampio ed estremamente variegato.

Enzo Minarelli, courtesy Palazzo Wise Lime

Si vedranno e soprattutto si ascolteranno brani di Arrigo Lora Totino, la poesia d’azione di Bernard Heidsieck, la poesia sonora di Henri Chopin e Adriano Spatola, il Lettrismo di Isidore IsouSten Hanson del gruppo svedese Fylinken, senza dimenticare i poeti concreti brasiliani Augusto De Campos e Decio Pignatari, per arrivare alle ugole d’oro di Demetrio Stratos e Jaap Blonk, e approdare al fluxus di Chiari, alle articolazioni di Franz Mon fino al beat Lawrence Ferlinghetti e alla Polipoesia di Enzo Minarelli, che chiuderà la serata con un filmato più recente della sua celebre composizione Poema. La polipoesia di Enzo Minarelli sarà sicuramente uno degli elementi centrali della serata e farà da coperta a moltissimi altri tipi di poesia, come lui stesso ci ha dichiarato: «Ho scritto il noto Manifesto della Polipoesia, negli anni Ottanta perché allora era in atto una tensione costante verso la totalità della poesia, peraltro assai giustificata e motivata da un titolo affascinante come Verso la poesia totale (scritto da Adriano Spatola), opera fondamentale, beninteso, un pilastro della nostra sperimentazione. Con quel manifesto, io ho inteso prendere in mano il testimone lasciato da Spatola, idealmente completarlo e definire, una volta per tutte, cosa si intenda per totalità poetica, ovvero un evento, una performance che facendo leva sulle sperimentazioni vocorali (oralità e vocalità) tenga l’elemento voce nella massima considerazione, relegando gli altri aspetti della comunicazione spettacolare in secondo piano. Questo lo specifico della polipoesia, la poesia sonora, è la guida che coinvolge musica, movimenti corporei, immagini, in uno scenario dall’approccio multidisciplinare, questi ingredienti non sono paritetici, non hanno tutti la stessa funzione, come nell’opera lirica, io piuttosto parlerei di linea verticale e non orizzontale, evidenzierei un tratto gerarchico, un ordine di importanza, come eviterei referenze alla fusione, la voce resta voce, per quanto elettronizzata o sviluppata».

Renato Barilli

Come ci ha evidenziato poi Renato Barilli: «La seconda delle Settimane internazionali della perfomance, svoltasi nel 1978, è stata divisa in due parti, una che si svolgeva nel pomeriggio e all’interno della GAM, allora sita presso il quartiere fieristico, e consisteva in sostanza in un fitto programma di poesia sonora, il cui acme era segnato da Demetrio Stratos, che purtroppo ci doveva lasciare appena l’anno dopo. Avevamo adottato un tipico linguaggio teatrale, infatti chiamammo questa sezione matinée, come avviene a teatro per programmi pomeridiani, mentre la sera era dedicata al Teatro della Postavanguardia, concepito da Franco Quadri, allora la punta della sperimentazione in Italia   a livello teatrale. Forse Quadri col suo termine ha suggerito quello poi adottato da Bonito Oliva, ma per la pittura, di Transavanguardia. In questo caso ci valevamo degli spazi liberi circostanti la Gam, affidandoli a Federico Tiezzi col suo Carrozzone, poi divenuto Magazzini criminali. Lui si valse di una palazzina destinata alla distruzione, così fu libero di porvi un neon che andava dal soffitto fino allo scantinato, e pretese anche che gli procurassimo una cinquantina di blocchi di ghiaccio artificiale. Ogni altro capocomico scelse una collocazione insolita e innovativa, per esempio Barberio Corsetti con la sua Gaia Scienza decise di collocarsi tra il sipario e lo schermo abbatti fuoco del Teatro adiacente alla GAM, e così via, era un campionario di scelte azzardate e anticonformiste. Forse sarà possibile ricordare queste prestazioni nei prossimi anni, ammesso che io resti in vita e che si continui ad ammettermi ad ArtCity».

Info:

La Poesia sonora nella seconda Settimana Internazionale della Performance
Auditorium DAMSLab
Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b
venerdì 2 febbraio, h. 21-23.30
ingresso libero


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