Giovedì 20 giugno 2019, al PAV Parco Arte Vivente si inaugura la collettiva Resilienza / Resistenza con l’intento di proporre una riflessione sulla coppia complementare di due obiettivi strategici dei movimenti ecologisti e della loro base sociale.
La resistenza nella sua forte connotazione sociale è, come dice John Holloway, l’espressione di una soggettività ribelle che a partire dal ‘68 e dalle sue istanze rivoluzionarie, si è via via accresciuta in tutti i continenti dove la rapacità del capitalismo e del neoliberismo hanno progettato nuovi sistemi e infrastrutture per depredare l’ambiente naturale e inquinarlo, scontrandosi con movimenti tenaci e durevoli di opposizione come, ad esempio in Italia, i movimenti NO TAV e NO TAP. In verità le prime lotte di coesione sociale e di opposizione al sistema possiamo farle partire dalle prime lotte dei minatori, in Inghilterra a fine Ottocento e dalle prime forme di consolidamento sindacale.
La resilienza, invece, a partire dai primi anni 2000, è diventato l’altro asse strategico fondato sul superamento del concetto ambiguo della sostenibilità e quindi sulla convergenza tra le numerose forme di autonomia e resistenza sociale che operano a livello locale e che spesso sono già collegate tra loro da rapporti di mutua collaborazione. Il fondamento storico della resilienza si identifica nel fatto che non esiste più una natura autonoma e “selvaggia” poiché, come dice il paesaggista Gilles Clément, oggi la natura è ibrida a causa delle complesse e inestricabili interazioni tra le forze umane e quelle della biosfera.
I movimenti della resilienza ecologica sperimentano localmente ma nel concreto una nuova gestione omeostatica del rapporto uomo-natura. La strategia resistente/resiliente, in sinergia con gli altri movimenti anticapitalistici come l’anticolonialismo, l’antirazzismo e il femminismo, lottano e agiscono con lo scopo finale di cambiare la macro politica della società globalizzata indirizzata alla devastazione di qualsiasi ecosistema. Gli artisti ambientalisti di oggi si pongono all’interno di questo movimento molecolare di lotta, incrementando con le loro esperienze la delucidazione della crisi ecologica, l’interconessione delle azioni sociali e l’estensione della presa di coscienza della crisi dell’Antropocene a livello di massa. L’intento di questa mostra al PAV è di esporre e divulgare l’attività di alcuni artisti italiani, in sintonia con la tematica, attraverso la realizzazione di progetti specifici nelle aree interne ed esterne del centro sperimentale di arte ambientalista.
Gli artisti che fanno parte di questo progetto sono otto: Marco Bailone, Gea Casolaro, Michelangelo Consani, Leone Contini, Piero Gilardi, Michele Guido, Ugo La Pietra, Gruppo Wurmkos. Marco Bailone dipingerà un murale sulle lotte della Valsusa; mentre Gea Casolaro presenterà il video Prima che la notte duri per sempre e una rassegna di immagini relative alla sua installazione Parco Eternot di Casale Monferrato. Michelangelo Consani collocherà nel parco del PAV la scultura di un daino come resistenza “naturale” dell’arte e Leone Contini realizzerà una serra con la coltivazione di vari tipi di zucca, i cui frutti caratterizzano gli orti e le mense degli immigrati in Italia. Piero Gilardi esporrà la sua installazione interattiva sul tema della sequoia Resilience e nel contempo Michele Guido da una parte esporrà le sculture del Ceiba Project e dall’altra, nel parco, coltiverà un orto per la produzione di semi di specie vegetali rare e antiche, mentre Ugo La Pietra collocherà all’interno della corte del PAV cinque gazebi con all’interno bonsai e oggetti simbolici dell’ecosofia e in parallelo offrirà una rassegna grafica e video delle sue esperienze di ecologia urbana. Infine, il gruppo Wurmkos realizzerà una vigna a “topia” con uno spazio conviviale incorporato sulle pendici della collina del PAV.
La mostra, a cura di Gaia Bindi e Piero Gilardi, realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte, della Città di Torino e della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, sarà visitabile fino al 20 ottobre 2019.
Resistenza / Resilienza
a cura di Gaia Bindi e Piero Gilardi
PAV – Torino
via G.Bruno 31
21.06 -> 20.10.19
opening: giov 20 giugno
apertura: ven h 15.00 – 18.00
sab e domenica h 12.00 – 19.00
info: info@parcoartevivente.it
Wurmkos, Michele Guido “Cosmos seed” performance del 16/03/2019 presso PAV – Parco Arte Vivente, Torino. Ph credit e courtesy dell’artista e del PAV – Parco Arte Vivente, Torino
Piero Gilardi “Resilience” 2018, installazione multimediale, Courtesy Fondazione Centro Studi Piero Gilardi
Gea Casolaro “Vivaio Eternot” 2016, installazione ambientale, Casale Monferrato, ongoing project, courtesy PAV
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