Con le illustrazioni il rischio di cadere nella noia è veramente raro: esse animano la lettura e con la loro forza comunicativa ci permettono di liberare la nostra fantasia. Sono una forma d’arte molto antica, già usata dagli egizi che disegnavano immagini religiose su papiro, ma fu solo nel XIX secolo che tale espressione artistica raggiunse la sua massima fioritura, quando in Inghilterra cominciarono a diffondersi particolari immagini in stile vittoriano realizzate da artisti-illustratori indipendenti accomunati dall’interesse per il legame fra arte e letteratura. I soggetti prediletti di questa corrente erano quelli tipici della quotidianità vittoriana, come nobili signori, paesaggi verdeggianti, ma anche il degrado e lo sfruttamento degli strati più deboli della società.

L’illustrazione racchiude in sé l’intero senso di ciò che stiamo guardando e riesce ad andare oltre le parole scritte; quando si presenta come narrativa (da sola o in una successione di tavole) deve raccontare una storia capace di suscitare curiosità nel lettore-osservatore. Elemento fondamentale per qualunque tipo di illustrazione è la sintesi, la capacità di esprimere in una sola immagine (anche accompagnata da elementi descrittivi) una storia, un testo o un messaggio.

Ho l’immenso piacere di conoscere personalmente una promettente illustratrice, Rossana Platania, classe ’88; l’artista vive a Catania, la sua città di origine, nella cui Accademia di Belle Arti ha studiato Beni Culturali e Progettazione di Interni.

Le è sempre piaciuto sperimentare per cercare da autodidatta la sua strada e il suo stile. Dal disegno su carta è passata ai muri realizzando opere di street art, per arrivare poi ai supporti digitali dove crea le sue illustrazioni, per lo più caratterizzate dai colori tenui e dai fiori.

I suoi sono racconti di vita quotidiana e attimi fuggenti di una ragazza che vive di emozioni e sensazioni, una ragazza che guarda il mondo da spettatrice curiosa e ne diventa protagonista in ogni singolo soggetto-oggetto delle sue tavole illustrate, in cui prendono vita i pensieri, colorati e mai banali, di una mente al passo coi tempi.

Mery Scalisi: Come è nata la tua passione per l’illustrazione e quale è stato il tuo primo lavoro illustrato?
Rossana Platania: La mia passione per le illustrazioni è la conseguenza del mio interesse per il disegno e l’arte in generale, sotto ogni sua forma, e nasce dalla mia voglia di provare a mettere su “carta” le mille idee che mi passano per la testa. La mia prima illustrazione se non erro fu un girasole: amo disegnare i fiori, mi rilassa moltissimo e mi diverte abbinarli a qualcosa di impensabile, ma i fiori rendono tutto più bello.

M.S.: Parlaci del tuo modo di illustrare.
R. P.: Paradossalmente non ho un “modo” o una tecnica, sono un’autodidatta, per cui provo, mi lascio ispirare e man mano cerco di migliorarmi e trovare uno “stile” sempre più personale e riconoscibile.

S.: Quali strumenti usi per dare vita alle tue illustrazioni?
R. P.: In realtà creo illustrazioni da poco tempo, ho comprato un iPad circa sei mesi fa, tutto è iniziato da lì.

S.: Che ruolo pensi abbiano le illustrazioni nello scenario collettivo delle arti visive?
R.P.: L’illustrazione è una forma d’arte molto antica.  Le prime forme di comunicazione non erano verbali ma figurative. Successivamente vennero utilizzate nell’editoria per accompagnare un testo scritto. Quindi hanno sempre avuto la funzione di rendere più facilmente fruibile un concetto.
Per quanto riguarda le mie illustrazioni, spero riescano a trasmettere qualcosa, credo che lo scopo dell’arte in generale sia quello di suscitare un’emozione, di richiamare un ricordo o perché no, di suscitare una speranza.

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