SACRO PROFANO è la mostra fotografica internazionale dell’artista Roberto Rocco, a cura di Marco Eugenio Di Giandomenico, esposta con successo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano (ottobre 2021) e, a partire dal 27 dicembre 2021 fino al 2 gennaio 2022, visitabile presso la Certosa di San Giacomo a Capri nell’ambito del Capri Hollywood International Film Festival.
Rocco partorisce tale magnifica operazione artistica nel 2020, in piena pandemia, dopo una lunga carriera di successo quasi cinquantennale per lo più votata al life style e alla ritrattistica legata al mondo della moda e del cinema, fissando la sua creatività su tematiche ancestrali da sempre oggetto di esplorazione da parte degli artisti, quali l’eterna dicotomia tra bene e male, tra sacro e profano, tra vita terrena e vita ultraterrena, sulla scia di un nuovo percorso personale spirituale, che trova il primo motore in rivelazioni e meditazioni appunto ex pandemus.
L’artista realizza appieno il suo eclettismo ideando e predisponendo set teatrali con attori e attrici dalle movenze a volte improbabili, per lo più derivati dal mondo dello spettacolo, producendo immagini che sono veri e propri tableau vivant alla maniera ottocentesca, spesso evocanti icone bibliche cristiane, in realtà rappresentazioni del suo immaginario, in cui le scene della tradizione religiosa diventano il plateau di elucubrazioni creative figlie del suo percorso personale catartico.
I titoli delle opere fotografiche raramente indicano episodi o figure mutuati dalla Sacra Scrittura – benché per la maggior parte siano ad essi ispirati – ma rappresentano stati d’animo, “fattispecie” aggettivate con piglio interrogativo, che innescano nell’osservatore riflessioni cognitive ed emozioni discordanti, omogeneizzate dai notevoli impulsi estetici, in un meccanismo circolare quasi di “eterno ritorno” – per usare un’espressione cara a Friedrich Nietzsche – dove le incongruenze figurative divengono input di elevazione spirituale che le negano e che, quindi, filtrano la visione originaria a primo acchito blasfema.
Nella produzione artistica di SACRO PROFANO c’è un pregnante messaggio di “sostenibilità”, c’è l’urlo di Rocco nell’epoca della pandemia, c’è un coming out spirituale di reazione alla “società della trasparenza” di Byung-Chul Han, ai cui meccanismi perversi l’artista non vuole più aderire. Nella “società dell’esposizione”, in cui imperversa l’umanità prima dell’ingresso invasivo del virus devastante, l’essere umano è vittima e artefice del consenso ad ogni costo, del “like/don’t like”, impossibilitato a interiorizzare anche cognitivamente ogni contatto con la realtà, in un marasma di informazioni assordanti che coprono ogni approccio alla Verità, anzi lo rendono quasi impossibile.
SACRO PROFANO è la risposta alla “società pornografica” del ventennio del terzo millennio, è l’inevitabile cambio di marcia che l’essere umano e le verità creative da lui rivelate hanno adottato, è la via individuata da Rocco per gridare al mondo che occorre uscire hic et nunc dalla “caverna” di Platone, è la soluzione per rendere “sostenibile” il presente e il futuro dell’arte contemporanea, dominata dalle nuove tecnologie.
La realtà digitale con i suoi riflessi di ipercomunicazione, in cui l’umanità ha fissato quasi il fine ultimo della propria esistenza, grazie alla pandemia torna a essere “strumento”. Si assiste al medesimo errore del secolo scorso, in cui i beni di consumo diventano l’oggetto principale di ogni azione umana, come se dal loro possesso potesse derivare l’eternità. La pandemia smaschera il grande raggiro e Rocco esprime le nuove consapevolezze con la sua arte, che vuole diventare volano di altre “conversioni” alla Verità.
Rocco realizza le sue fotografie utilizzando il “digitale” alla maniera dell’”analogico”, non si lascia circuire dalle sirene di un pittorialismo sfrenato, utilizza l’apparecchio fotografico per documentare le scene teatrali da lui ideate e prodotte – i tableau vivant – innescando un mix tra linguaggi creativi al contempo affascinante e inquietante, poiché sembra a prima vista sfociare in una dissacrazione di categorie cristiane ovvero nella creazione di nuovi idoli. Lo smarrimento del “primo sguardo” ben presto evapora e l’osservatore ha l’occasione di vivere un viaggio entusiasmante nella Bellezza e nella propria interiorità grazie alla tempesta est-etica che le immagini riescono ad innescare. E sono immagini che non lasciano il tempo che trovano.
Nella tappa presso l’ex Chiesa di San Carpoforo dell’Accademia di Brera (ottobre 2021) le opere fotografiche sono state fonte di ispirazione per gli studenti del Master Soundart dell’ARD&NT Institute (Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano), che hanno composto musiche originali ad hoc, diffuse durante l’esposizione, creando un dialogo virtuoso tra le immagini di Rocco e i suoni, con un notevole impatto estetico per i visitatori.
Nella tappa caprese della Certosa di San Giacomo, SACRO PROFANO (dicembre 2021 – gennaio 2022) entra a gamba tesa nel mondo cinematografico internazionale grazie al Capri Hollywood International Film Festival, riproponendo Rocco, famoso ritrattista di star cinematografiche italiane e americane, come un artista a tutto tondo, che affronta creativamente le tematiche più cogenti dell’arte contemporanea, con un linguaggio, che si rinnova inaspettatamente in una fase matura della sua carriera.
Roberto Rocco, Encantada, 2020, courtesy l’artista
Roberto Rocco, Per piacere, 2020, courtesy l’artista
Roberto Rocco, Richiamo, 2020, courtesy l’artista
Marco Eugenio Di Giandomenico è scrittore, critico dell’arte sostenibile, economista della cultura, titolare di prestigiosi incarichi accademici presso università e accademie di belle arti italiane ed estere tra cui l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e l’ARD&NT Institute (Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano), creatore e curatore di mostre artistiche ed eventi culturali in Italia e all’estero. Per le sue attività è stato insignito di svariati premi e riconoscimenti, soprattutto con riferimento alla teoria della “sostenibilità dell’arte”, di cui è riconosciuto tra i principali assertori a livello internazionale.
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