Un luogo intimo, raccolto, insolito e nascosto al primo piano di un palazzo storico di Udine, probabilmente uno dei più antichi ancora esistenti, accoglie Lo Studiolo, un atelier d’artista e uno spazio espositivo e in cui, da due anni, si alternano continuamente mostre temporanee.

In questo momento è in corso SERSE Graphite 6B – disegni d’acqua e pietre dure, che presenta una selezione di opere dell’artista Serse, veneto di origine ma triestino d’adozione. La sua produzione artistica si basa sulla pratica puramente grafica del disegno a grafite su carta, poi montato su un sottile supporto in alluminio, dando risultati di grande definizione che sono in grado di emancipare il disegno dal suo consueto ruolo secondario di strumento preparatorio per farne un’opera artistica completa.

“SERSE Graphite 6B – disegni d’acqua e pietre dure”, installation view, © Lo Studiolo

Negli anni l’artista è stato in grado di farsi conoscere e affermarsi sul panorama mondiale nonostante i pregiudizi che hanno sempre accompagnato la natura accessoria dello strumento grafico, riuscendo a farsi rappresentare fin dal 1994 da una delle maggiori gallerie internazionali d’arte contemporanea sparse in tutto il mondo, la Continua, la quale gli ha assicurato esposizioni di grande richiamo tra Dubai, Les Moulins (Francia), Roma, Shanghai, Pechino, il Centre Pompidou e La Habana (Cuba) e che al momento espone la selezione Ondes Tracées presso la loro sede nel Marais, a Parigi.

A Udine, l’autore presenta una scelta di alcune delle serie che maggiormente permettono di rendersi conto della sua pratica: opere che rasentano la perfezione nella loro definizione e bene rappresentano la meticolosità con cui il suo lavoro, tutto rigorosamente in bianco e nero, viene svolto.

Serse, “Diamanti”, 2021, © Lo Studiolo

I Diamanti, serie del 2021, raffigurano dei minerali le cui sfaccettature potenzialmente infinite, in alcuni casi quasi portate a moltiplicazioni di ispirazione cubista, emergono con la potenza della loro luce cristallina sullo sfondo grigio-nero, opaco e cangiante della grafite. Si tratta di cinque disegni, tutti su scala orizzontale eccetto quello centrale, che catturano subito l’attenzione dell’osservatore per la preziosità e la risoluzione quasi fotografica che trasmettono, imponendo un’analisi ravvicinata per accertarsi che si tratti veramente di grafite 6B, quella di cui parla il titolo della mostra, e non di una elaborazione digitale ravvicinata, quasi ingrandita al microscopio.

Sulla parete opposta, l’altra serie che gioca con delle percezioni visive che mettono l’occhio umano in seria difficoltà: A fior d’acqua, risalente al periodo 1998-1999, rappresenta una serie di vedute di porzioni di superficie acquatica che sembrano una riproduzione di particolari di fermoimmagine tratti da un video. Sono luccicanti, nitidi, ipnotizzanti nei loro brillanti dettagli e nella sinuosità con cui le onde dell’acqua in movimento sono raffigurate in questa selezione di quattro opere che rappresentano i riflessi della luce naturale “a fior d’acqua” increspati e agitati dal movimento imposto dalle imbarcazioni. Il grande formato permette di cogliere appieno questi particolari, stupendosi ancora una volta della capacità di rappresentazione di Serse e di come riesca a riprodurre l’alta definizione attraverso la grafite.

Serse, “A fior d’acqua”, 1998-1999, © Lo Studiolo

Le potenzialità del medium vengono esplorate ancora in Ai Sali d’argento e in Cartoline di mare: i primi riprendono il tema dell’acqua e dei riflessi luminosi su supporti verticali, le seconde indagano il tema del paesaggio in vedute orizzontali. Un soggetto, quello del paesaggio, piuttosto caro a Serse, il quale riproduce vedute di montagne, boschi, scenari marittimi e lagunari, creando giochi di luci e ombre che la grafite gli permette di modulare e sfumare a suo piacimento.

Una piccola mostra, aperta fino al 23 dicembre, che permette di scoprire intimamente un artista particolare e interessante, immergendosi nella sua raffinata dimensione.

Info:
Serse, SERSE Graphite 6B – disegni d’acqua e pietre dure
8/10 – 23/12/2022
Lo Studiolo, Udine

Marina Zorz

Dopo una formazione storico-artistica svolta tra Italia e Francia, si occupa di comunicazione digitale in ambito culturale. Ama indagare le influenze culturali di cui gli artisti si nutrono e scoprire come essi le integrino nei messaggi che lasciano attraverso le opere d’arte.