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Sleeping beauty: la videoarte di Valeo Kopysov sui senzatetto

«Un monaco che crede nell’arte, nonostante tutto» — così descrive sé stesso l’artista ucraino Valeo Kopysov, che spazia in vari generi: graffiti e street art, pittura e performance, fotografia e video arte. L’ultimo suo lavoro è stato accolto al Gogol Fest di Kyiv, a Kherson Terra Futura, Mycelium 2.0, e in varie mostre collettive e personali (Kaohsiung, Odessa, Kherson). I suoi lavori di video arte, su cui si concentra questo articolo, documentano la vita dei senzatetto.

Per comprendere l’arte di Valeo Kopysov è sufficiente rivolgersi un po’ in quella branchia della scena artistica ucraina che si immerge nello stile di vita dei senzatetto in un ambiente urbano. Un esempio lampante, in questo caso, è la scuola di fotografia di Kharkiv, che è associata alla documentazione della vita dei segmenti marginali della società. Una forte personalità in questa lista è Boris Mikhailov. In una serie di opere, «Case History» (1997 – 1998), ritrae persone edoniste senzatetto oziose che bevono e si divertono. In un certo senso, Valeo Kopysov continua la tradizione del fotografo di Kharkiv, prende come base lo stesso oggetto di studio e lo esamina attraverso l’obiettivo non solo nella fotografia ma anche nella video arte. E, quando ha iniziato ad approcciare queste tematiche, non sapeva nulla di Mikhailov o della storia della fotografia.

Kopysov esplora la vita dei senzatetto, ma a differenza della documentazione di Boris, ne espone la calma, la serenità e la natura sensuale. Ad esempio, nel video “Sleeping beauty”, un uomo sta dormendo per strada vicino all’autostrada, le macchine gli corrono addosso, ma il rumore del traffico attorno a lui non lo sveglia.

Nel 2007, quando Valeo viveva a Kherson, una piccola città nel sud dell’Ucraina, ha iniziato a interessarsi ai graffiti. La maggior parte del tempo che l’artista diciassettenne trascorreva per strada era dedicata alla scoperta di ciò che la città respira e di ciò si immerge nel sottosuolo. Nella stagione calda, i senzatetto vivevano in cumuli di spazzatura e creavano barricate di giacche e materassi, coperte e pacchi per indicare che il territorio era occupato.

«Quando dipingevamo con le bombolette spray si lamentavano tutti: sia i tossicodipendenti e sia i senzatetto. La casa abbandonata ha dato agli estranei la libertà di espressione», — ricorda Valeo. Agli artisti è stato chiesto di ritrarre donne nude o di disegnare un politico con un pene in bocca – il più delle volte, le richieste erano umoristiche e sessuali.

Nel 2009 è stato nel gruppo Pafos (che significa «Pathos») assieme all’artista Sergey Serko (nel 2011, l’artista Marianna Tarish si è unita a loro creando il gruppo artistico VacciNation). Hanno filmato il modo in cui hanno disegnato graffiti e inserito filmati di senzatetto a cui è stato chiesto di dire “Pafos” sulla telecamera: era un ROFL sulle celebrità che divulgano i nomi senza nome e agiscono come esperti al di fuori del loro campo di competenza.

Ora Valeo vive a Kiev e nei suoi filmati mostra la vita dei senzatetto della capitale. Come in ogni grande città, sono diventati una parte normale della vita cittadina, ma la pandemia del 2020 ne ha aumentato il numero: le persone hanno perso il lavoro, sono rimaste senza un tetto sulla testa e, secondo le statistiche ufficiali, sono 20mila nella sola capitale.

Nella videoarte di Kopysov c’è una collisione disadorna con la realtà, che riflette lo stile di vita dell’artista: non è un senzatetto ma si considera una persona ascetica e spesso rinuncia alle comodità, come un monaco. Ha viaggiato molto in autostop in Ucraina, Abkhazia, Russia e Asia, ha dormito nelle stazioni degli autobus e dei treni a Sochi e Krasnodar, Odessa e Vinnytsia. Ha persino trascorso la notte nel monastero di New Athos in Abkhazia, e a volte ha bussato in casa di sconosciuti per chiedere ospitalità per la notte. Non ha ancora una residenza permanente: vive in maniera un po’ avventurosa con la fidanzata e il fratello maggiore nel magazzino in cui lavora.

Solitamente Valeo fotografa i senzatetto in posizione addormentata. Tuttavia, filmare una persona in tale stato provoca una domanda importante: quanto sia etico farlo senza il loro consenso e, in generale, quanto influisca la loro volontà. Valeo descrive il suo stile di ripresa come «fissazione documentaristica-sensuale». Rimanere indifferente quando una persona si sente malissimo è inaccettabile per lui.

«Associo la mia videoarte ai film documentari, dove il concetto di etica è informale poiché il processo avviene sempre alla velocità della luce, e non sai mai come andrà la situazione. Ma ovviamente, non dimentico che in ogni frangente devi rimanere umano. Di solito, dopo le riprese, mi avvicino al senzatetto e gli chiedo come si sente e se ha bisogno di aiuto», questo almeno nelle parole e nelle intenzioni dell’artista.

Bakyeva Marina

Info:

www.youtube.com/channel/VALEO. 56

Valeo Kopysov video art «Sleeping beauty», 2019, Courtesy of Valeo Kopysov (video frame)

Valeo Kopysov video art «Abduction of old men», 2015, Courtesy of Valeo Kopysov (video frame)Valeo Kopysov video art «Abduction of old men», 2015, Courtesy of Valeo Kopysov (video frame)

Valeo Kopysov video art «Abduction of old men», 2015, Courtesy of Valeo Kopysov (video frame)

Valeo Kopysov video art «Eternal Dream», 2020, Courtesy of Valeo Kopysov (video frame)


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