Tensione, dal latino tensio, derivato di tensus, participio passato di tendere. L’etimologia di questa parola viene applicata in molti campi della conoscenza, dalla fisica alla chimica, dalla psicologia alla sociologia, con declinazioni differenti che giungono a uno stesso significato: un’attenzione tesa verso un’altra cosa. Eccelsa, vibrante, affondante, la tensione è creazione di eventi, di oggetti, di personalità, di collettività. Anche l’arte è tensione, per le persone, per sé stessi, per la storia.
Nel mondo dell’arte rivolgere attenzione verso un’altra cosa è la conditio prima di ogni singolo artista, e la tensione che viene a crearsi nella rappresentazione estetica trova sempre uno spazio di condivisione e confronto. Questa volta è Galleria Continua il contenitore per questo genere di riflessione, raggruppando in una singola mostra ben ventinove artisti: Adel Abdessemed, Ai Weiwei, Juan Araujo, Kader Attia, Massimo Bartolini, Hans Bellmer, Berlinde De Bruyckere, Alberto Burri, Marcelo Cidade, Jonathas De Andrade, Cai Guo-Qiang, Chen Zhen, Luigi Ghirri, Shilpa Gupta, Renato Guttuso, Zhanna Kadyrova, Anish Kapoor, Alicja Kwade, Quinto Martini, Sabrina Mezzaqui, Giorgio Morandi, Gina Pane, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Pontormo, Arcangelo Sassolino, Ettore Spalletti, Hiroshi Sugimoto, Francesco Vezzoli.
Sotto la guida curatoriale di Carlo Falciani, il group show prende il nome di Tensione Continua. Il titolo non è soltanto un gioco di parole con la location ospitante (ndr) ma indica il perdurare nella storia – non solo artistica – di una tensione che ogni singolo artista esprime. Infatti il dialogo del ‘900 con il passato (e viceversa) è evidente nella scelta delle opere in esposizione. Altresì il curatore Falciani individua e differenzia da esse quattro tipologie di tensione – Naturale, Erotica, Sociale e Contemplativa – collocandole nello spazio per gruppi e in dialettica stilistica sia conflittuale sia pacifica.
Nella sede dell’ex cinema e teatro a San Gimignano, le opere dell’archivio di Galleria Continua dialogano con le stanze d’ingresso e con l’enorme platea sottostante. La mostra inizia con il nucleo riservato alla Tensione Naturale, in cui le forze fisiche e chimiche che governano l’esistenza prendono la scena. Agli specchi e massi riflettenti di Alicja Kwade si antepone la forza pressoria di Arcangelo Sassolino. La crescita legnosa della scultura di Giuseppe Penone si spegne nelle combustioni pittoriche di Cai Guo-Qiang. Se la natura è generatrice e distruttrice, è l’eros il suo motore propulsivo. La Tensione Erotica si concentra sull’ossessione corporale, simbolo di piaceri e dissidenze, con le sculture di Jonatas De Andrade e le fotografie di Hans Berlinde. Singolare notare la scelta curatoriale di Carlo Falciani: il nucleo erotico è posizionato nella parte labirintica della galleria, con opere collocate nei piccoli meandri e corridoi, allusione questa alla parte carnale e viscerale del genere umano, repressa o espressa che sia.
Se da un lato l’erotismo è un’espressione sociale ambigua, lampante è invece ciò che esprime il nucleo della Tensione Sociale. Sul pavimento ligneo che un tempo ospitava le sedute del teatro, la moltitudine di frammenti di specchi di Kader Attia frantumano utopiche visioni di una società pubblicitaria, liberale e perfetta. In essi si specchiano le statue di generali di Adel Abdessemed, che con il loro odore acre di bruciato alludono, in comunione al candelabro di Ai Weiwei, alla declassazione funerea della globalizzazione.
Sono tensioni queste che richiamano una contemporaneità più prossima, ma non diverse da riferimenti passati come il partigiano di Renato Guttuso o la gabbia militare di Michelangelo Pistoletto. Da un’analisi macroscopica, sociale e collettiva, si giunge a visioni intime dell’esistenza con l’ultimo nucleo di ricerca. Le opere appartenenti alla Tensione Contemplativa trascendono la fisicità terrena, puntando dritto allo spirito quotidiano ed esistenzialista. Dal bianco puro di Ettore Spalletti si passa alla trasparenza negli organi scultorei di Chen Zhen, che disposti sopra a un ripiano di cristallo, sembrano confondersi idealmente con gli oggetti/muse riprodotti da Giorgio Morandi.
L’intera mostra, con le differenti flessioni mediali dell’arte, accende l’attenzione verso conoscenze e coscienze inestricabili dalla realtà. È questa una tensione dialogica: i linguaggi estetici non cedono solo a logiche razionali, invero, sono relazionali, organolettiche, sensibili, in continua contingenza tra ciò che può e non può essere.
Info:
AA.VV. Tensione Continua
A cura di Carlo Falciani
Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)
23/09 – 14/01 2023/24
www.galleriacontinua.com
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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