Tom Sachs (New York City, 1966) è uno scultore molto noto per le sue elaborate ricreazioni di varie icone del nostro mondo contemporaneo, ricreazioni basate sul bricolage e sul recupero di materiali che definire artistici suonerebbe un po’ insolito. Ma tanto, dopo aver digerito Marcel Duchamp, sappiamo come sia il pensiero che conduce all’indice, un indice fatto per indicare e per scegliere.
Per esempio, in una delle sue prime mostre l’autore aveva ricostruito i mobili per ufficio Knoll International con elenchi telefonici e nastro adesivo; in seguito, ha ricreato un’icona della modernità (l’Unité d’Habitation di Marsiglia del grande architetto Le Corbusier) usando solo foam core (cioè pannelli per l’edilizia) e colla. Un altro progetto lo ha visto impegnato nella ricostruzione del ponte della USS Enterprise (CV-65), la prima portaerei a propulsione nucleare della storia e l’ottava unità degli Stati Uniti d’America a utilizzare questo nome. Fino a includere nel suo repertorio McDonald’s e la gattina Hello Kitty, senza dimenticare la maglietta e l’adesivo Krusty, le carte da gioco Nugget (editate in più colori), il set di scacchi, il pennarello personalizzato, e così via.
Dietro a questo modo di procedere c’è un’analisi impietosa della società contemporanea e del mondo delle merci che la sovrasta (e con la capacità di ottenebrare ogni cervello poco pensante), una forte impronta concettuale che sostiene il suo modo di procedere e una non dichiarata propensione a quel mondo alternativo di tanti giovani autori abituati a produrre oggetti d’uso comune (come le t-shirt o gli zainetti o le spille) e che poi vengono venduti online. In questa maniera il lavoro diviene una digestione continua di segni e immagini che si trasformano a velocità supersonica.
Il tutto senza edulcorare l’immagine finale, senza cioè volerla rifinire. Come dire, siamo anni luce lontani da Ingres, dal suo modo di procedere, dalla levigatezza delle sue forme, dalla stucchevolezza del suo mondo. Sachs, all’opposto, è ruspido e artigianale, il che non vuol dire essere frettoloso o privo di filosofia, ma solo che l’intento guarda ad altri mondi che non sono proprio quelli ingessati del passato.
Ora, Deichtorhallen Hamburg ospita un incredibile progetto espositivo di Tom Sachs: su 3mila mq si dispiegano una serie di opere (anche inedite) il cui filo conduttore è dato dallo stesso titolo: “Space Program: Rare Earths”, quarto appuntamento di un viaggio fantasioso che vuole esplorare altri mondi e lo spazio intergalattico. E chi da piccolo ha fantasticato con Flash Gordon (del grande Alex Raymond) o Nembo Kid (alias Superman, firmato da Jerry Siegel e Joe Shuster) oggi ha la possibilità di ritrovarsi all’interno di una nuova missione spaziale che inizierà con una maratona di dodici ore proprio il giorno del vernissage. I visitatori possono non solo prenotarsi per il “decollo”, ma possono anche seguire un corso breve per entrare a far parte del team di Tom Sachs.
Come dire, il coinvolgimento è assicurato, ovviamente per chi vuole farsi coinvolgere, per tutti gli altri rimane la possibilità di uno sguardo a distanza, un po’ come si fa visitando le sculture di Villa Borghese. Per citare Ford Beckman potremmo dire: grandi e piccini, venite tutti, il divertimento è assicurato.
E per chi fosse scettico, non ricordiamo le numerose mostre nel curriculum di questo autore, ma facciamo solo un breve sunto dei principali musei e collezioni pubbliche che accolgono le sue opere: Albright Knox Art Gallery, Buffalo, New York; L’Art Institute of Chicago, Chicago, Illinois; Astrup Fearnley Museet per Moderne Kunst, Oslo, Norvegia; Centro Georges Pompidou, Parigi, Francia; Des Moines Art Center, Des Moines, Iowa; Fondazione Prada, Milano, Italia; Il Getty Museum, Los Andgeles, California; Museo Ebraico, New York, NY; Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Italia; Metropolitan Museum of Art, New York, NY; MoMA, New York, NY; Collezione Sammlung Essl, Vienna, Austria; MoMA San Francisco, San Francisco, California; Museo Solomon R. Guggenheim, New York, NY; Whitney Museum of American Art, New York, NY.
Fabio Fabris
Info:
Tom Sachs, Space Program: Rare Earths
19/09/2021 – 10/04/2022
Deichtorhallen Hamburg
Deichtorstr. 1-2
Hamburg, Germania
+49 (0) 40 32103-200
besucherbuero@deichtorhallen.de
Tom Sachs, Mission Control Center (MCC), 2007-2016. Space Program: Mars – Park Avenue Armory, New York, 2012. Photo: Genevieve Hanson © Tom Sachs, courtesy Deichtorhallen Hamburg
Tom Sachs, Landing Excursion Module (LEM), 2007. Space Program: Mars – Park Avenue Armory, New York, 2012. Photo Genevieve Hanson © Tom Sachs, courtesy Deichtorhallen Hamburg
Tom Sachs, Mobile Quarantine Facility (MQF), 2011. 1972 Winnebago Brave, Mixed Media. Photo: Genevieve Hanson © Tom Sachs, courtesy Deichtorhallen Hamburg
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