La Linea Rapida Chūō (中央線快速 Chūō-sen Kaisoku) è un collegamento ferroviario che si snoda per quasi 400 km tra Tokyo e Nagoya e serve i pendolari che partono e arrivano alla Stazione di Tokyo. Una combinazione delle suggestioni topografiche di questa trafficata linea centrale di Tokyo e del nome di battesimo dell’artista ha generato lo pseudonimo JR CHUO. Nato nel 2002 nel Regno Unito, CHUO attualmente vive appena fuori Londra, dove crea le sue installazioni astratte tridimensionali, molte delle quali prendono il loro nome proprio da stazioni e linee della metropolitana giapponese. Oltre al taglio della carta, CHUO sta attualmente studiando per laurearsi in studi asiatici e mediorientali presso l’Università di Cambridge.
L’artista, nonostante la sua giovanissima età, si può definire un maestro del taglio della carta e della pittura a spruzzo per l’impeccabile perfezione tecnica e per la maturità estetica dei suoi lavori, che si sono recentemente fatti notare a Londra alla The Other Art Fair di King’s Cross, dove lo scorso luglio sono stati selezionati da Saatchi Art nella sezione “Curator’s Picks”, e che approderanno in settembre a Milano in occasione delle Fashion and Design Weeks e in ottobre alla Tokyo International Art Fair 2021.
Nel 2015 JR CHUO, dopo aver visto un disegno “ise katagami” tagliato a mano in un “ryōkan” (locanda tradizionale) a Kyōto durante un viaggio, si è avvicinato alla tradizionale forma d’arte giapponese del kirie, o “taglio della carta”. Folgorato dalla scoperta di questa tecnica, tradizionalmente applicata per realizzare stencil da utilizzare per imprimere artigianalmente i motivi che ornano i tessuti dei kimono, decide di esplorare autonomamente il mezzo al suo ritorno nel Regno Unito, appassionandovisi al punto da fare della rivisitazione in chiave contemporanea di questa prassi antica e del correlato ideale buddista del wabi-sabi (bellezza nell’imperfezione) il fulcro della sua processualità creativa.
L’artista concepisce intricate composizioni di segni che si espandono con andamento circolare a partire da un centro-matrice e poi incide con il bisturi la carta per creare affascinanti sistemi grafici relazionali in cui l’alternanza di pieni e vuoti suggerisce il respiro di un organismo dilatato e interconnesso, ma anche la rappresentazione grafica di un suono che si riverbera in uno spazio digitale o una mappa dei trasporti metropolitani di una capitale ipertecnologica, dove ogni segmento è definito dalla sua collocazione strategica in relazione agli altri.
La convergenza di queste suggestioni apparentemente contrastanti viene enfatizzata dall’utilizzo di vernice spray per produrre colorazioni trasparenti e vivaci e dal frequente inserimento di elementi modulari fluorescenti in plexiglas che filtrano la luce ambientale. Ogni singolo mandala di carta tagliata è diverso dagli altri e le migliaia di combinazioni possibili insite nel DNA di queste forme suggeriscono l’idea di un misterioso universo pulsante che si espande nel vuoto senza soluzione di continuità.
JR CHUO considera fondamentale il modo in cui la luminosità naturale interagisce con il suo lavoro e costruisce i suoi pezzi attorno a questo concetto, spiegando che la luce ideale per guardarli è quella dell’alba, che integra con morbidezza i colori dei materiali proiettandovi ombre sottili. La trasparenza è un’altra componente sostanziale delle opere dell’artista, la cui natura sensuale di superfici-diaframma coesiste misteriosamente con l’altrettanto pronunciata vocazione a essere struttura organizzata, razionale e autodeterminata.
Come accennavamo all’inizio, le suggestioni poetiche e contrastanti di JR CHUO convergono e si fondono in un immaginario astratto, creando ulteriori e infinite sottotrame rispetto alla trama (o linea) centrale (“Chūō” in giapponese). Da un lato infatti le opere dell’artista sembrano recepire l’inquietante auto-replicabilità dei flussi di dati digitali e il distopico espansionismo della gentrificazione metropolitana, mentre dall’altro presentano innegabili affinità strutturali con gli insediamenti degli insetti eusociali o con le ramificazioni calcaree che compongono le barriere coralline, percepite comunemente come singoli organismi, ma in realtà formate da migliaia d’individui identici che misurano solo pochi millimetri.
L’artista assimila la laboriosa creazione delle sue opere, le più piccole delle quali richiedono diverse settimane per essere completate, come un processo meditativo e spirituale in cui le caotiche tensioni della contemporaneità vengono sublimate attraverso la distillazione di una tragica bellezza che le riavvicina a un ambito organico e naturale.
Uno dei principali moventi alla base del lavoro di JR CHUO è la rilevazione delle tracce che i fenomeni sociali e ambientali più invasivi della nostra epoca lasciano nel nostro panorama visivo e l’indagine delle sue ingannevoli evidenze. Ad esempio, i preziosi colori delle opere della serie “Fluoro Purple Reef” derivano dalle tonalità che assumono i coralli morenti prima di sbiancarsi a causa dell’aumento della temperatura e dell’acidità delle acque marine, mentre la palette della “Collezione Fluoro Tokyo” ha origine dagli scintillanti bagliori delle insegne metropolitane che mettono in ombra le sperequazioni della società globalizzata.
La sensibilità dell’artista nel captare e materializzare nei suoi lavori l’interdipendenza dell’esistente e la sua attitudine a trovare metaforicamente una cura nella pazienza e nell’attenzione che ciascuno di essi richiede comunicano un messaggio di fiducia nelle possibilità di redenzione dell’umanità, che presto sarà costretta a scegliere tra un orientamento più equo delle politiche mondiali e l’autodistruzione. E proprio la profonda compartecipazione emotiva ed etica di JR CHUO alle tematiche del nostro presente rende i suoi progetti così espressivi ed emozionanti nonostante siano l’esito di un protocollo di azioni preciso e calcolato, a cui comunque la componente manuale e artigianale dell’esecuzione conferisce sempre un considerevole margine di imprevedibilità.
Inoltre, la spontanea intuizione manifestata dal suo lavoro delle sotterranee omologie sottese alla struttura di sistemi organizzati molto differenti tra loro, oltre ad aprire la riflessione a imprescindibili ambiti esistenziali e filosofici, appare straordinariamente in linea, per la giovane età dell’artista, con i più recenti e visionari orientamenti della progettazione urbana contemporanea che, come dimostra la Biennale Architettura ancora in corso a Venezia, individua nell’elaborazione di bilanciati sistemi di convivenza multi-specie la più convincente ipotesi di sostenibilità ecologica, sociale e ambientale.
Info:
JR CHUO’s photo portrait, ph courtesy of the Artist
JR CHUO, ‘Fluoro Purple Reef’, 2020, 120 x 120 cm. Hand-cut paper, spray paint, canvas, ph courtesy of the Artist
JR CHUO, ‘Mini CHUO Reef 2’, 2021, 21.3 x 21.3 cm. Hand-cut paper, spray paint, canvas, ph courtesy of the Artist
JR CHUO, ‘Shinjuku’, 2018-2020, 180 cm diameter. Hand-cut paper, ph courtesy of the Artist
Attore e performer, ama le arti visive in tutte le loro manifestazioni.
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