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Uno sguardo alla pittura di Ettore Fico: dialoghi ...

Uno sguardo alla pittura di Ettore Fico: dialoghi con artisti contemporanei in mostra a Venezia

Con l’intento di celebrare i dieci anni di apertura del Museo Ettore Fico (MEF) di Torino, la Galleria Bevilacqua La Masa, sede dell’omonima Fondazione, presenta al pubblico “Ettore Fico – Dialoghi contemporanei. Un artista, un museo, una collezione”, una mostra che, in collaborazione con il MEF e la Galleria Maurizio Nobile, mette in dialogo opere del pittore italiano con artisti contemporanei rinomati. Il percorso si sviluppa su sei sale, disposte su due piani dell’edificio, che suddividono, per il visitatore, le sei sezioni tematiche: Una vita domestica, Natura silente, Corpi, Periferie, Luoghi e paesaggi, Astrazione. Ettore Fico (1917-2004) ebbe una vita longeva, testimone di grandi e piccoli cambiamenti storici, sociali e artistici; la sua produzione spazia da paesaggi, nature morte e ritratti, passando dal formato della grande tela a quello più intimo del disegno su piccole tavole. Amico di grandi artisti della scena internazionale, decise di seguire un percorso autonomo, libero dall’appartenenza a movimenti o gruppi, ma non estraneo alle influenze di ciascuna epoca.

Ettore Fico. Dialoghi contemporanei. Un artista, un museo, una collezione, 2023, exhibition view at Fondazione Bevilacqua La Masa

“Una vita domestica” è la sezione che apre l’esposizione veneziana e ci pone di fronte a immagini di vita casalinga: Il lume (1958) e Girasoli (1960) sono due piccoli scorci dipinti da Fico, raccontano di famigliarità e intimità, lasciandoci intravedere una piccola porzione di memoria collettiva dell’epoca. Attorno a lui, l’artista serbo Nebojša Despotović con Jimmy Barka decak – Jimmy Barka bambino (2019) e Maïmouna Guerresi con West versus East (2021), che ci appaiono come ritratti di famiglia evocativi di forme estetiche e allusioni politiche più vicine ai nostri giorni. Il primo, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nelle sue opere stratifica ricordi ed esercizio pittorico con dense pennellate, la seconda, italiana di origine, con attraverso la fotografia si pone l’obiettivo di coniugare due culture geograficamente differenti. La Natura morta (1955-1964) di Ettore Fico si confronta con Colazione (2016) di Bertozzi&Casoni: i due artisti riproducono, con la tecnica della ceramica, oggetti e cibo con un virtuosismo al limite dell’iperrealismo, monito di un’estetica della vanitas destinata alla caducità e simbolo della condizione umana, che seppur in lotta contro il disfacimento del proprio corpo e ossessionata dalla bellezza, è prigioniera di una vita transitoria a cui non può in alcun modo sfuggire. Quella di Fico, al contrario, rievoca un ricordo nostalgico, rappresentando un libro appoggiato su un leggio e un tavolo sofisticato che guarda verso l’esterno dove una finestra si apre al blu del crepuscolo.

Ettore Fico, Nudo di donna, 1965, courtesy Museo Ettore Fico (MEF), Torino

Le varie versioni di Nudo di donna di Fico sono disegni in bianco e nero. Con le loro linee essenziali e aggraziate ricreano forme femminili seducenti e armoniose, parte di una serie di disegni e album realizzati a matita, a carboncino, a inchiostro e a pennarelli (il Museo Ettore Fico conserva nei suoi depositi un corpus approssimativo di duemila opere grafiche del maestro). Ad accompagnare le eleganti rappresentazioni di Fico, svariati contemporanei, tra cui il giovanissimo artista americano Louis Fratino, con Smelling a Rose, Standing Man, Setaed Man, Senza titolo. Le opere di Fratino, con tratti meno docili e più decisi rispetto a quelle di Fico, rielaborano in modo personale canoni estetici di maestri dell’arte moderna, da Picasso a Matisse, da Cocteau a Warhol, con un’attenzione verso la sessualità gay e gli affetti dell’artista. Nella sezione “Periferie” si accostano le fotografie di Ryuji Miyamoto (Tokyo International Forum, Tokyo e Raika Edquarters Building, Osaka) con due disegni di Ettore Fico (Centrale elettrica); entrambi voltano lo sguardo verso edifici moderni e pongono l’architettura come protagonista della scena. Miyamoto, noto al pubblico veneziano anche per la sua partecipazione alla Biennale di Architettura nel 1996, osserva “cose che stanno scomparendo, cose che stanno nascendo”, quali lo sviluppo urbano, la conservazione del patrimonio architettonico, la complessità delle impalcature, il tutto dettato da un’ideologia del progresso urbano e umano che senz’altro anche Fico aveva voluto osservare nelle sue centrali elettriche del 1958.

Nikolaus Moser, Madonna, dettaglio, s.d., tecnica mista su pallet, courtesy Museo Ettore Fico (MEF), Torino

In “Luoghi e paesaggi” i grandi oli su tela di Fico degli anni ‘80 ricordano i paesaggi lagunari di Monet, Manet e altri impressionisti: pennellate frantumate ma docili realizzano specchi d’acqua, le cui tonalità virano dall’azzurro al blu scuro, al verde. Un’atmosfera fiabesca che ci ammalia e si contrappone al vicino Jocelyne Alloucherie e alla sua fotografia Occidents (les jardins) (1996-98). Gli scatti dell’artista canadese, come li descrive lui stesso, sono attimi “ritrovati” di un “paesaggio nomade” in trasformazione: “l’incontro di un’ombra con una superficie dura; di una massa vegetale e di un’altra, occultazione luminosa di una zona qualsiasi, una densità”. Nel segno dell’“Astrazione” si conclude il percorso espositivo, dove il dipinto Per la libertà di Ettore Fico rispecchia un periodo in cui l’artista si confronta con una nuova tendenza, quella dell’Informale: temi più aspri, pennellate più pastose, contrasti cromatici più accentuati emergono in questo dipinto in bilico tra realtà e astrazione. In comune con una progressiva ricerca astratta e nuove associazioni moderne, Nikolaus Moser presenta Madonna, installazione di tecnica mista su pallet. L’artista austriaco, come Fico nel suo dipinto, si esprime con un cromatismo significativo e un impasto materico di grande consistenza, integrando in quest’opera anche pagine di libri che si fondono con le campiture di colore.

Ettore Fico, Per la libertà, 1961, olio su tavola, courtesy Museo Ettore Fico (MEF), Torino

Gli accostamenti si susseguono in questa esposizione che mette in luce la profonda modernità di Ettore Fico, un “artista da riscoprire” secondo le parole del curatore Andrea Busto, la cui ricerca ha anticipato libertà, indipendenza artistica e sperimentazione di molti contemporanei di oggi. Tutte le opere in mostra appartengono alla collezione del Museo Ettore Fico di Torino. L’opera di Ettore Fico è rappresentata in Europa dalla galleria Maurizio Nobile (Bologna, Milano, Parigi).

Paola Natalia Pepa

Info:

Ettore Fico. Dialoghi contemporanei. Un artista, un museo, una collezione
A cura di Andrea Busto
16/09 – 12/11/2023
Fondazione Bevilacqua La Masa
Piazza San Marco 71c, Venezia
T +39 041 5237819
info@bevilacqualamasa.it
www.bevilacqualamasa.it


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