Palazzo Biscari è un vero e proprio gioiello del barocco catanese del primo Settecento, voluto fortemente dal principe Ignazio Paternò Castello, il ‘Grande’, scienziato, inventore e collezionista allo stesso tempo, discendente della famiglia Biscari. Venne progettato come un’immensa dimora che onorasse la città di Catania con la sua ampiezza e bellezza e fu edificato, in accordo alle mura cinquecentesche costruite sotto Carlo V, poco dopo il disastroso terremoto che colpì la città nel gennaio del 1693. Risale al Diciottesimo Secolo la storia del Palazzo come sede espositiva, quando esso divenne sede museale, con oggetti recuperati direttamente dal Principe Ignazio durante i suoi viaggi: la dimora assunse l’aspetto di una Wunderkammer, collocata in un’ala costruita appositamente, che comprendeva naturalia e artificialia.
Da questa breve premessa nasce MONDO, Museo Archeologico del Reale, una mostra di Renato Leotta a cura di Pietro Scammacca e Claudio Gulli, visitabile presso il Palazzo fino al 31 agosto 2021. La ricerca artistica di Renato Leotta, classe 1982 (vive e lavora tra Acireale e Torino), indaga i processi della natura e come questi si intreccino con la vita culturale, sociale e politica dell’uomo. L’uomo fin dall’epoca primitiva, infatti, ha cercato di riflettere sulla natura e su tutti quei fenomeni che ad essa fanno capo, studiando altresì il rapporto millenario che da sempre lega il destino dell’uomo a quello dell’ambiente che lo circonda e in cui esso stesso vive e si evolve, e che spesso vanifica gli sforzi utili a impedire quel delicato passaggio che va dall’armonia alla distruzione, fondamentale per qualsiasi rapporto di convivenza.
Il progetto MONDO, Museo Archeologico del Reale nasce dallo studio dello stesso Museo Biscari, che come già accennato fu tra i primi aperti al pubblico in tutta l’isola, con l’obiettivo di riconsegnare alla popolazione un senso di identità e memoria fondati sul passato e sulle relative antichità, testimonianza della loro storia. Dal paesaggio naturale alle sue varie e possibili interpretazioni, il progetto si pone l’obiettivo di ragionare sul concetto di natura e cultura visti sullo stesso piano e che come connubio rendono le testimonianze materiali dell’uomo prove della loro aderenza alla natura e al tempo.
Il percorso espositivo si apre con una sezione dedicata al Cielo; il visitatore si trova dinanzi una cosmologia di rappresentazioni ad acquerello degli eroi e divinità del mondo greco-romano, alla quale si aggiungono manoscritti inediti e testi a stampa redatti dal principe, come il Viaggio per tutte le Antichità della Sicilia (1781), utili alla comprensione della mostra stessa e del Museo Biscari.
A seguire una sezione di naturalia che studia e indaga i rapporti fra Mare, Terra e Cielo attraverso immagini che contengono un carattere universale, pur essendo legate a geografie e temporalità specifiche; in questa direzione e seguendo il percorso viene presentata Gipsoteca, una raccolta di sculture prodotte dai cicli lunari sul litorale terrestre.
La sezione dedicata alla Luna è caratterizzata da una raccolta di fotogrammi realizzati mediante la bioluminescenza del plancton (fenomeno per cui organismi viventi emettono luce attraverso particolari reazioni chimiche, nel corso delle quali l’energia chimica viene convertita in energia luminosa) in relazione con la testa di marmo arcaicizzante inventariata nella collezione Biscari dall’archeologo Guido Libertini e considerata dispersa. La testa in questione infatti, rappresentante un giovinetto, fu collocata dal principe Biscari su un busto femminile nel corso di uno dei suoi frequenti esperimenti di assemblaggio nei laboratori del museo, motivo per cui molti studiosi negli anni andarono incontro solo a confusione.
Arrivati all’enorme salone dell’orchestra, dove patrimonio culturale e paesaggio si fondono, troviamo gli oggetti: marmi antichi, vasi attici e sicelioti, bronzi di epoca romana, ceramiche messicane, vetri, e una selezione di uccelli provenienti dal Museo di Zoologia dell’Università di Catania che richiama le rappresentazioni della Galleria degli Uccelli e l’architettura del palazzo.
Si prosegue con una sezione dedicata all’Etna dove è possibile trovare tracce delle recenti eruzioni e una collezione di bombe vulcaniche provenienti dall’Ecomuseo Riviera dei Ciclopi. Le stanze private del palazzo, dedicate all’Acqua, ospitano l’ultima parte della mostra, con una raccolta di film in 16 mm intitolata Fiumi, realizzati da Renato Leotta nei siti archeologici e industriali di Megara Hyblaea, Gela e nella città di Roma.
Info:
MONDO. Museo Archeologico del Reale
Una mostra di Renato Leotta
a cura di Pietro Scammacca e Claudio Gulli
11 luglio – 31 agosto 2021
Palazzo Biscari, Via Museo Biscari 10, Catania
www.un-fold.org
info@un-fold.org
+39 3384355707
Renato Leotta, exhibition view, Mondo. Museo Archeologico del Reale, Palazzo Biscari, Catania, 2021. Courtesy of the artist. Photo: Gabriele Abruzzese
Renato Leotta, exhibition view, Mondo. Museo Archeologico del Reale, Palazzo Biscari, Catania, 2021. Courtesy of the artist. Photo: Gabriele Abruzzese
Renato Leotta, exhibition view, Gipsoteca, 2016-2021. Courtesy of the artist; Galleria Fonti, Naples; Madragoa, Lisbon. Photo: Gabriele Abruzzese
Laureata in Comunicazione e valorizzazione del patrimonio storico artistico e specializzata in Progettazione artistica per l’impresa, lavora a stretto contatto con l’arte contemporanea, facendo di questa la chiave di lettura per ogni approccio lavorativo verso la quale si muove. Art is life il motto attorno cui la sua esperienza lavorativa/artistica ruota.
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