Visione di libertà e di giustizia. Visione di un mondo tra utopiche concretezze e ardenti realizzazioni. Visione di un mondo altro fatto di nobiltà d’animo di donne virtuose. Un ambiente primordiale e generatore di ragionevolezza e naturalezza, un altrove che brucia come fenice per dar nuova vita.
Dove brulica l’altrove è il titolo indicativo (e forse interrogativo) che Veronica Bisesti – artista napoletana nata nel 1991 – sceglie come primo sguardo sulla visione di questo mondo. Tra il retorico e l’allegorico, la sua visione si trasforma in materia tangibile, alternando leggero e pesante, pieno e vuoto, grande e piccolo. La sequenza di questi aggettivi è il risultato metaforico della ricerca estetica dell’artista: una ricerca che parte da lontano, dallo studio di scrittici che appartenevano a periodi storici anche lontani, come il tardo medioevo. È qui che Bisesti approfondisce, con attuale continuità, la figura dell’autrice Christine De Pizan, personaggio storico che propone nuovi modelli letterari per ripensare il ruolo della donna nella società. “La città delle dame” (1405) è il testo che ha suscitato le artistiche visioni di Veronica: è la base per raccontare e delineare un’energetica ricercatezza della vita, una propulsione verso un futuro egualitario tra essere e natura. Sotto la guida di Ragione, Rettitudine e Giustizia, sorge una visionaria città fortificata, abitata solo da donne: regine, guerriere, poetesse, indovine, scienziate, martiri, sante. Veronica Bisesti non si sofferma sul puro femminismo e la differenza di genere descritta dal pensiero di De Pizan, ma va oltre, coglie l’essenza per rendere grazia a questa visione, con personale orgoglio contemporaneo.
Tutto ciò si materializza nell’occasione della sua prima mostra personale alla galleria di Alfonso Artiaco, a Napoli, in cui si intraprende questo viaggio artistico letterario in un nebuloso wall painting dai colori aurei. Al suo centro vi è un omaggio alla scrittrice, una piccola miniatura come centro generatore di pensieri e connessione d’elementi. Come punto d’origine, esso si fraziona nella scultura in ottone posta dinanzi: un cannocchiale a forma di corallo con una moltitudine di lenti che permettono di guardare da più punti di vista. Pioggia primordiale è un acquerello di grandi dimensioni, che suggerisce l’atto primo in grado di donare energia alla vita.
L’acquerello, come il disegno e il carbone su carta, sono materiali prediletti per Bisesti: li descrive come leggeri e precari, bensì carichi di bellezza, perché nonostante un attento controllo, è la casualità che fa germinare qualcosa di nuovo. La pioggia non è mai regolare, la direzione delle radici nemmeno, ma è il risultato di queste osmotiche combinazioni che sviscera l’esistenza. Sulla scia di questo pensiero, nella stanza centrale della galleria di Artiaco, l’artista colloca una sequenza di pietre nichelate e lucenti, una per ogni dama virtuosa descritta nel libro. L’opera Strumento di misurazione è una foglia di aloe realizzata in ottone, le cui spine, attraverso l’incisione di tacche millimetrali, diventano punti di misurazione. Scelta per le sue connaturate proprietà benefiche, diventa la base di un nuovo sistema metrico per la costruzione di una comunità futura, focalizzata sulla cura.
Nella successione di questi lavori si alternano disegni su carta, raffiguranti un’ibridazione tra essere e natura, sotto un sole come metafora di manifestazione energetica. In conclusione Specchio, una pietra di ossidiana – che in antichità veniva usata come specchio – riflette sulla sua fattura letterale e, figuratamente, sulle visioni così esteticamente realizzate. Su di essa sono incise le parole: “le venature, le interiora, il profondo, l’origine” come monito riflessivo rivolto allo spettatore. Veronica Bisesti, con la sua giovane visione del mondo, lascia trasportare sé stessa e gli altri nella scoperta di un mondo che va altrove, non collocabile temporalmente e fisicamente.
Info:
Veronica Bisesti. Dove brulica l’altrove
29/06/2023 – 09/09/2023
Galleria Alfonso Artiaco
Napoli
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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