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Villa Lena presenta “Studio visit diaries”

Villa Lena presenta “Studio visit diaries”

In occasione del suo decimo anniversario, Villa Lena Foundation, la residenza nelle colline della Valdera tra Pisa e Firenze, propone Studio visit diaries, una nuova rubrica di Juliet Art Magazine, a cura di Benedetta Monti. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di mostrare l’identità e la collezione della residenza toscana attraverso la voce di alcuni degli artisti che hanno vissuto il luogo, in dialogo con altrettante figure che operano attivamente nel settore dell’arte. Ogni ultimo mercoledì del mese, durante l’intero arco del 2024, sarà possibile leggere un nuovo articolo.

Gregor Hildebrandt, Elvira, 2017. Courtesy Villa Lena Foundation

Prima di tutto è necessario sottolineare che Villa Lena non ospita esclusivamente artisti, o operatori della produzione creativa in generale, tra i residenti si annoverano altresì curatori e scrittori, come anche insegnanti di yoga, chef e decoratori floreali. Villa Lena è una realtà che promuove la multidisciplinarietà all’interno di un territorio protetto, paradisiaco e isolato. Ad animare ritmo e programmazione interna vi sono inoltre due macro-tematiche: Arte e Natura, che danno carattere alla pratica concettuale e all’esercizio di convivenza di chi vive il posto. Anche il luogo stesso che ospita la residenza si divide in due spazi: da una parte vi è l’ex villa nobiliare ottocentesca, dove si vive una condivisione di spazi e si attua un’operazione di confronto costante; dall’altra, l’agriturismo, gli studi, l’orto e a pochi passi macerie medievali e resti di borghi abbandonati. A cadenza mensile, da aprile a ottobre, si alternano ciclicamente gruppi di artisti, selezionati dal comitato scientifico, ai quali viene data la possibilità di condividere ampi studi messi a disposizione dalla Fondazione per la sperimentazione e per la ricerca. Il centro abitato più vicino dista pochi chilometri, fitti di tornanti e strade sterrate; di conseguenza non è facile partire per brevi gite fuori porta. Si crea così una sorta di bolla che separa la propria permanenza dal mondo esterno, dentro la quale il tempo scorre dilatandosi in un crescendo che sfiora atmosfere eremitiche. Proprio questo aspetto, per alcuni estremo, è fondamentale per comprendere ciò che sta alla base della maggior parte delle importanti intuizioni che ho visto nascere tra le menti creative. Chi sceglie Villa Lena si ritrova a rinunciare radicalmente all’iperstimolazione che caratterizza la città. Il “metodo Villa Lena” invita ad abbracciare la vita lenta, che per qualcuno può rivelarsi terreno sconosciuto e quindi vera e propria sfida, dove l’isolamento diviene dispositivo di attivazione, e l’assenza dalla quotidianità impulso produttivo. Parafrasando i Racconti di un pellegrino russo di Nemytov si potrebbe dire che se la scomodità è il sole abbagliante, Villa Lena è lo schermo necessario per apprezzarla. Si può infatti dire che prendere le distanze da un’abitudine di input costanti può creare una frazione esperienziale non indifferente, tale da influire nella produzione (anche se per un breve periodo), sorprendendo chi si lascia pervadere da questo sentore allo stesso tempo turbolento e distensivo.

Nika Neelova, Untitled, 2013. Ph. Niklas Adrian Vindelev, courtesy Villa Lena Foundation

A seguito della collaborazione curatoriale ho sentito la necessità di lasciare una traccia che diventasse anche monito e incentivo per la presenza in loco di futuri curatori in residenza, una spinta per l’elaborazione di un lascito in chiusura che possa andare a riassumere il proprio contributo e la propria firma. Personalmente ho selezionato e dato voce a chi in questo momento incarna il concetto di essere nel mondo ma non del mondo (dell’arte), sia attraverso Studio visit diaries, ovvero la serie di dialoghi che unisce Juliet Art Magazine a Villa Lena, sia mediante il talk curatoriale che ha avuto luogo il 28 ottobre 2023 dove ho chiamato a intervenire Gaia Bobò (Noto, 1995) ed Edoardo De Cobelli (Bergamo, 1992), curatori attualmente attivi e militanti in Italia. Durante la mia esperienza ho avuto l’opportunità di entrare in conversazione con figure di differente e inedita complessità tra cui i protagonisti in residenza, il team interno, ospiti e figure esterne. L’entourage della Fondazione, coordinato dalla fondatrice Lena Evstafyeva, è composto da una serie di professionisti che affianca i residenti attraverso la propria costante presenza in sede e rende possibile un tipo di comunicazione diretta e immediata. Ho avuto il piacere di lavorare con Annalisa Ferrante, Gregorio Burgio, Gillian Donaldson. Villa Lena attua un sistematico e rigoroso processo di selezione aperto nella varietà e inclusione di categorie creative e lavorative. In Studio visits diaries ho voluto portare attenzione agli artisti che possono rappresentare il manifesto e autoritratto della Fondazione, uniti a penne che ne sanno trasmettere l’attualità.

Benedetta Monti

Info:

Benedetta Monti, Studio visit diaries
Villa Lena
via comunale di Toiano 42, 56036 Palaia PI
VillaLena.org


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