Dio solo sa se questa città ha alberi, cantavano i Verdena in Caños. Il verde a Venezia c’è, ma si vede poco, barricato com’è dietro le alte mura dei giardini privati, che lo custodiscono gelosamente, o relegato principalmente in alcune zone pubbliche, isole nell’isola. Ci sono poi gli alberi solitari, sparsi nel contesto fortemente antropizzato della città: alcuni ci sovrastano, giganti nel bel mezzo di un campo, altri non gettano che una piccola ombra sui masegni. Passano spesso inosservati nelle nostre passeggiate distratte; testimoni del cambiamento delle stagioni, che a Venezia si percepisce più lentamente che altrove, sono punti di ritrovo, capaci di creare dei “sotto-spazi urbani circoscritti ed intimi, goduti indiscriminatamente dagli storici abitanti così come dai fruitori affrettati”.
Costituiscono insomma un aspetto della città che, secondo gli ideatori di Ortofoto, catalogo che raccoglie le immagini del verde pubblico veneziano, era meritevole di un racconto proprio. Il progetto nasce nell’estate del 2019, dall’incontro tra le esperienze creative precedenti di Lorenzo Basadonna Scarpa, fotografo che lavora principalmente con tecniche analogiche, e il duo mapsontheluum, formato da Giovanni Dal Sasso e Lucrezia Lamera, che opera modificando vecchie carte geografiche, stravolgendone il significato tramite incursioni pittoriche, vere e proprie azioni di straniamento topografico, per restituirle poi all’osservatore sotto una nuova forma.
Perfetto punto d’incontro tra le due pratiche artistiche, Ortofoto si va costituendo da un lato sotto forma di raccolta di fotografie analogiche in bianco e nero, e dall’altro tramite la segnalazione in verde delle medesime aree in una mappa vettoriale cartacea di Venezia che, dipinta di edizione in edizione, diventa indice topografico di ogni nuovo albero documentato e sommario generale del verde pubblico cittadino. Cominciando dai luoghi impressi nella memoria dei tre artisti, abitanti dell’isola, la ricerca minuziosa che è alla base di Ortofoto si amplia anche tramite l’ausilio del GeoPortale del Comune di Venezia, “uno strumento incredibilmente potente e dettagliato, messo a disposizione dall’amministrazione locale”.
Sono circa 50 gli alberi immortalati fino a ora, protagonisti assoluti di un’indagine che è allo stesso tempo racconto itinerante, prezioso catalogo e gioco: i titoli delle fotografie, infatti, costituiti solamente dalle coordinate geografiche dei luoghi degli scatti, sono un tacito invito a scoprirli di persona e a ripercorrere, in un’immaginaria caccia al tesoro alla ricerca di alberi e luoghi, il medesimo itinerario fotografico. Esposto per la prima volta nel Settembre 2019 a Palazzo Mora a Venezia, nell’ambito della mostra Insiders, a cura di Emma Soletti, Ortofoto si trova attualmente allestito, nella sua nuova edizione, negli spazi della galleria veneziana a.topos, vincitore (assieme ad Alessandro Vitali, Lena Kilina e Jacopo Zanessi) della prima edizione di Windows Project, l’iniziativa per la promozione degli artisti locali.
Laura Guarnier
Info:
a.topos – Curatorial Collective Venice
Castello 2432, Fondamenta dei Penini
30122, Venezia
info@atoposvenice.com
Instagram: @atoposvenice
LBS fotografia
Instagram: @lbasadonnascarpa
mapsontheluum
Instagram: @mapsontheluum
For all the images: Ortofoto. Image courtesy a.topos – Curatorial Collective Venice
Storica dell’arte contemporanea, vive a lavora a Venezia. Contributor per riviste di settore, addetto stampa e content creator, si occupa inoltre dell’organizzazione e della comunicazione di un progetto di residenze d’artista in Piemonte.
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